Caso Marò, rapporti molto tesi fra India e Italia. Nuova Delhi convoca l’ambasciatore italiano
Si fanno sempre più tesi i rapporti tra l’Italia e l’India dopo la decisione della Farnesina di non far rientrare a New Delhi i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone alla scadenza della licenza speciale concessa per votare alle elezioni del 24 e 25 febbraio. Secondo quanto si legge sul sito di Times of India, l’ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, è stato convocato dal ministero degli Esteri indiano per spiegazioni in relazione al caso. Questa mattina il primo ministro indiano, Manmohan Singh, aveva definito “inaccettabile” la posizione assunta dall’Italia aggiungendo che chiederà a Roma di far rientrare in India i due fucilieri accusati di aver ucciso due pescatori scambiandoli per i pirati.
Incontrando i parlamentari del Kerala, Singh ha detto che per risolvere la vicenda l’India seguirà i canali diplomatici. Oommen Chandy, il chief minister del Kerala, a sua volta ha riferito che le autorità indiane stanno studiando il documento con il quale il governo italiano ha comunicato ieri la sua decisione e che “verrà presa una posizione informata”. Dal canto suo Harish Salve, il legale indiano che ha rappresentato le posizioni italiane davanti alla Corte suprema di New Delhi nella vicenda dei due marò, ha annunciato che non difenderà la decisione del governo italiano. Lo riferiscono i media indiani. Per Salve, che aveva presentato alla Corte la richiesta di permesso per far rientrare in Italia i due militari in occasione delle elezioni, Latorre e Girone dovrebbero rispettare gli ordini della Corte. Il legale, riferiscono i media indiani, ha detto di sperare che il governo italiano onori l’impegno assunto davanti alla Corte suprema.
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