Grilli: con il provvedimento d’urgenza il via al rimborso di 40 miliardi alle aziende. Aiuteranno a far ripartire l’economia
Con il provvedimento d’urgenza per il rimborso dei debiti pregressi della Pa “si immette liquidita’ che consente di far ripartire la domanda interna gia’ dalla seconda meta’ dell’anno in corso”. Lo evidenzia in audizione in Parlamento il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che torna a puntualizzare come il futuro decreto “non e’ destinato a finanziare nuova spesa ma a sanare situazioni di criticità”.
Inoltre, se le richieste di pagamento dei debiti della P.a. saranno superiori rispetto alle stime si potranno ”pensare ulteriori tranche da effettuare man mano che le amministrazioni smaltiscono” i debiti pregressi. Il ministro, parlando a margine dell’audizione, ricorda che le stime dei debiti accumulati dalla pubblica amministrazione ”sono superiori ai 40 mld, anche se in parte sono fisiologici, all’interno dei tempi cotrattualmente previsti”. Partendo dalle risorse gia’ messe a disposizione dal governo ”nei prossimi mesi potremo essere in grado di prevedere ulteriori tranche, e arrivare all’esaurimento totale dello stock dei debiti”, dice il ministro. In merito ai crediti vantati dalle banche, Grilli ricorda che gli istituti di credito ”lo hanno fatto per dare liquidita’ a imprese, quindi la discussione con l’Abi va in quella direzione: tutti pensano che la liquidita’ vada per prima alle imprese”. ”La logica che cercheremo di proporre è di un decreto legge immediatamente applicativo”. Questa e’ la direzione in cui stanno lavorando i tecnici del ministero, spiega Grilli. Il disegno del decreto legge, aggiunge il ministro, ”sara’ molto delicato. La perfezione non ci sara’ perche’ i meccanismi sono estremamente complessi”.
Replicando indirettamente alle accuse lanciate nei giorni scorsi in Parlamento dal M5S, il ministro sottolinea che nel pagamento dei debiti della Pa è necessario “pensare a una sequenza: prima alle imprese poi allebanche”, ma sarebbe “pericoloso introdurre il principio che le banche non vengono pagate”. ”La gran parte dei 40 mld” di liquidita’ per saldare i debiti della p.a. ”non andranno alle banche”. Agli istituti di credito andra’ ”una terza tranche o parte minoritaria” delle prime due. Grilli spiega quindi che il governo pensa ad “allentare per i Comuni le regole del patto di stabilità interno” aggiungendo che la strada e’ quella di “consentire il pagamento dei debiti sulla base degli avanzi di gestione che la maggior parte dei comuni ha” o , per chi non ne ha, di “aumentare la cassa necessaria”. L’operazione di rimborso dei debiti della Pa alle imprese “non e’ senza costi” perche’ “prevede una maggiore spesa per interessi” evidenzia il ministro in audizione in Parlamento. “Dal punto di vista dei saldi strutturali da finanziare, anche in presenza di uno 0,5% del pil di deficit in piu’ per il rimborso dei debiti pregressi della Pa nel 2013, i target sarebbero in ogni caso raggiunti” assicura Grilli. Che però ribadisce: il limite del 3% per il rapporto deficit/pil nel 2013 “e’ invalicabile”. Dopo il ministro Grilli, la commissione speciale ha ascoltato il direttore centrale per la ricerca economica e le relazioni internazionali di Bankitalia, Daniele Franco, il quale ha spiegato che il totale dei debiti commerciali vantati dalle imprese nei confronti delle amministrazioni pubbliche, a fine 2011, e’ stato pari a circa 90 mld di euro (5,8% del pil).
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