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La triste pagella dell’Ocse: l’Italia unico Paese nel G7 in recessione. Pil in calo anche nel secondo trimestre dell’anno

La triste pagella dell’Ocse: l’Italia unico Paese nel G7 in recessione. Pil in calo anche nel secondo trimestre dell’anno

Dopo il calo del 3,7% nel quarto trimestre dell’anno, il pil in Italia nel primo trimestre dell’anno dovrebbe registrare un calo dell’1,6% e nel secondo trimestre dell’1%. Lo rende noto l’Ocse nel rapporto pubblicato oggi. Solo in Italia, tra i paesi del G7, si dovrebbe registrare un pil in calo nel secondo trimestre del 2013. Sulla stessa linea dell’Ocse anche il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, secondo cui la contrazione del pil nel 2013 dell’1,3% ”potrebbe essere ulteriormente peggiore di quanto attualmente previsto, con una ripresa congiunturale del prodotto confinata all’ultimo trimestre dell’anno o rinviata al primo scorcio del 2014”. ”In Europa bisognerà probabilmente aspettare” dopo il secondo semestre dell’anno ”per registrare una ripresa significativa, si legge nel rapporto Ocse pubblicato oggi. All’interno dell’area dell’euro osserviamo di nuovo una divergenza tra la crescita in Germania, che dovrebbe riprendersi fortemente nei primi due trimestri dell’anno, e quella negli altri paesi che resterà debole ma anche negativa”.

”La debolezza della crescita e la mancanza di fiducia in Europa renderanno probabilmente difficile gli sforzi che puntano a ridurre i tassi di disoccupazione attualmente elevati nella maggior parte dell’Europa” sottolinea l’Ocse. ”Le riforme strutturali, in particolare in Spagna, Grecia, Irlanda, Italia e Portogallo, costituiscono una base solida per un raddrizzamento della competitivita’ e un miglioramento dell’occupazione quando la domanda crescera” si legge nel rapporto. Per l’Ocse, ”il risanamento dei conti pubblici è ancora necessario nella maggior parte dei paesi dell’Ocse” ma ”i piu’ svantaggiati devono essere protetti in modo da attenuare l’aggavarsi di tensioni sociali in un contesto di tassi di disoccupazione elevati in numerosi paesi”. La situazione occupazionale in Europa ”continua a deteriorarsi in numerosi paesi” e questo ”rende ancora piu’ urgente l’entrata in vigore di riforme del mercato del lavoro e dei prodotti per stimolare la crescita e creare occupazione” afferma il chief economist dell’Ocse, Pier Carlo Padoan.