Conte e i conti che non tornano, Bayern una superiorità’ anche economica: “Hanno speso 48 milioni solo per Martinez”
La Juve si trova a fare i conti con il budget. Un limite di spesa che ne compromette i risultati e gli uomini. Insomma troppo Bayern per la Juve. La partita dell’Allianz Arena doveva misurare il gap che separa le superpotenze europee dalla Signora: dominatrice contro la non irresistibile concorrenza italiana, sparring partner di fronte a una big come la squadra bavarese. Bene, anzi male: lo spread tra le forze messe ieri in campo è evidente, netto, indiscutibile. E va ben oltre un 2-0 che appare come il minimo sindacale per il volume di gioco e le occasioni create dai padroni di casa. E che lascia ai bianconeri qualche speranzucola per il ritorno del 10 aprile allo Stadium. Il divario tra i campioni d’Italia e i campioni di Germania è di carattere fisico, tecnico ed economico.
Si può tentare di immaginare cosa sarebbe successo senza la condanna del gol subìto dopo 25 secondi. Si può parlare per ore della serataccia di Pirlo (“chiedo scusa per aver sbagliato così tanto”) e Buffon (“non si arrabbi, ma sembrava un pensionato”, il commento acido di Beckenbauer, presidente onorario del Bayern Monaco), della prova anonima di Marchisio e degli attaccanti bianconeri, dei cambi probabilmente tardivi comandati da Conte. Si possono vivisezionare le immagini del fuorigioco millimetrico di Mandzukic nell’azione del raddoppio. Oppure si può fare come il tecnico bianconero che, ammessa la limpida superiorità dell’avversario, ha pronunciato una frase che dice tanto, se non tutto: “Il Bayern ha speso 48 milioni per un solo giocatore, Javi Martinez, e lì finisce ogni discorso… Di più:
“Loro spendono, e la differenza si vede”. E ancora, a scanso di equivoci: “Non bastano paletta e secchiello per costruire uno squadrone”. Non servono dodici saggi per capire il sottotesto: io ho riportato la Juve sul palcoscenico che merita, dandole idee e gioco, ma adesso tocca alla società. Perché in Italia si può passare dall’anonimato di due settimi posti consecutivi a due brillanti tricolori (il secondo è ormai in cassaforte), ma in Europa non si improvvisa niente, serve il phisique du role. E non uno solo. Al Bayern, fra l’altro, è mancato proprio Javi Martinez, assente per squalifica. Alla Signora, invece, manca il gruzzoletto per farsi un bel restyling.
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