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Saggi al lavoro. Dieci giorni per mettere a punto il piano di riforme. Un sentiero stretto

Saggi al lavoro. Dieci giorni per mettere a punto il piano di riforme. Un sentiero stretto

E’ a colloquio al Quirinale con il capo dello Stato il gruppo di lavoro di esperti convocati da Napolitano per affrontare le questioni di carattere economico, sociale ed europeo. Successivamente, saranno ricevuti dal presidente della Repubblica i ‘saggi’ chiamati ad occu

Un lavoro “istruttorio”, che ha come precedente quello olandese dell’ottobre 2012, ma che, dopo i commenti favorevoli ‘a caldo’ ha lasciato il posto alle critiche, alle condizioni e agli altolà delle diverse forze in campo. Da parte Pdl, in particolare, si ribadisce la richiesta di fare presto o tornare alle urne in tempi rapidi. Fra i timori del centrodestra, il rischio che che si tenti di prendere tempo per far maturare un’intesa tra Pd e M5S per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Oggi, nella conversazione con il ‘Corriere della sera’, Napolitano ha precisato limiti, natura, tempi dei due gruppi di lavoro. Il quotidiano parla di 8-10 giorni al massimo come arco temporale entro il quale i due gruppi dovranno presentare le proprie conclusioni. Un termine che, pero’, nelle valutazioni offerte dal ‘saggio’ Mario Mauro (Scelta civica) al ‘Messaggero’ si estende a 15-20 giorni, “non di meno”. Una manciata di giorni, ma che nella polemica già infuocata di queste ore possono sembrare un’eternita’. Anche perché dal 15 aprile saranno convocate le Camere per l’elezione del successore di Giorgio Naopolitano.

“Le riunioni dei gruppi di lavoro al Quirinale – si apprende da fonti del Quirinale – offriranno anche l’occasione per ogni ulteriore chiarimento opportuno, di fronte a commenti nei quali ai più larghi apprezzamenti si sono accompagnati non solo legittimi dubbi e scetticismi ma anche timori e sospetti artificiosi e del tutto infondati”. “Risulteranno evidenti sia il carattere assolutamente informale e il fine puramente ricognitivo dell’iniziativa assunta dal Presidente della Repubblica sia i limiti temporali, d’altronde ovvi, dell’attività dei due gruppi”.