Udine, omicidio del pensionato: convalidato il fermo per le due quindicenni. Versioni contrastanti, si aspetta l’autopsia
La Procura dei minori di Trieste ha chiesto al gip di convalidare il fermo delle due 15enni che hanno confessato l’omicidio del pensionato 67enne Mirco Sacher. Lo ha confermato all’Adnkronos il capo della procura dei minori di Trieste, Dario Grohmann spiegando che ”le due minorenni sono ree confesse, poi bisogna vedere se il loro racconto troverà riscontri. Dobbiamo accertare se si sia trattato di un omicidio o no”.
”Ci sono incongruenze all’interno e tra le dichiarazioni delle due quindicenni”, riferisce Grohmann, che attende l’esito dell’autopsia per avere più chiarezza. L’esame autoptico è già stato disposto, affidato al medico legale di Udine Carlo Moreschi. Le due giovani sono state interrogate ieri in Procura per circa 5 ore dal pm Chiara De Grassi. Quindi le ragazzine, ancora in stato di fermo, sono state portate in una struttura protetta per i minori nel capoluogo friulano.
Secondo quanto ha confermato all’Adnkronos Dario Miani, il legale di una delle due minorenni, l’ipotesi di reato è molto grave: concorso in omicidio volontario o, in subordine, preterintenzionale. Al momento la Procura dei minori non ha chiesto alcuna misura nei loro confronti e per il legale l’autopsia “sarà un passaggio fondamentale” per chiarire come sia morto il pensionato.
Quanto al viaggio in automobile compiuto dalle ragazzine in fuga dal luogo dove è stato ritrovato il cadavere di Sacher prima di costituirsi ai carabinieri di Pordenone, il legale sottolinea che le telecamere che ogni casello autostradale dovrebbe avere chiariscono chi era al volante della vettura di Sacher. Miani, interpellato sul presunto soffocamento, ha poi replicato: “Parliamo di due 15enni, poco più che bambine, minute fisicamente, invischiate in una vicenda ben più grande di loro, sconvolte”.
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