Bambini e benessere, l’Italia agli ultimi posti. Quasi due milioni sono poveri e un 11% non va a scuola
L’Italia al 22° posto su 29 paesi nella classifica generale sul benessere dei bambini. Alle spalle di Spagna, Ungheria e Polonia, prima di Estonia, Slovacchia e Grecia. Nello specifico, l’Italia è al 23° posto nell’area del benessere materiale, al 17° posto nella salute e sicurezza, al 25° posto nell’istruzione; al 21° posto per quanto riguarda le condizioni abitative e ambientali.
In Italia il 17% dei bambini – pari a circa 1.750.000 minorenni – vive sotto la soglia di povertà. L’Italia ha anche il più alto tasso ”Neet” (Not in Education, Employment or Training) di tutti i Paesi industrializzati, dopo la Spagna, con l’11% dei giovani che non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. La classifica è stilata dal Report Card 11 uno studio sul benessere dei bambini nei Paesi ricchi, presentato oggi dal Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef. Il rapporto valuta il benessere materiale secondo indicatori che riguardano la salute e sicurezza; istruzione; comportamenti e rischi; condizioni abitative e ambientali.
L’Italia ha il più basso tasso di mortalità infantile in Europa meridionale (9° posto) ma i bambini italiani sono esposti a uno dei livelli più alti di inquinamento atmosferico tra tutti i Paesi industrializzati (26° posto). Non solo. Occupa il 24° posto per i risultati scolastici conseguiti, prima di Spagna e Grecia; una posizione migliorata di dieci punti nel corso degli anni 2000. Ha il 6° tasso più alto di iscrizione prescolare, alla pari con la Norvegia e occupa il 22° posto per la partecipazione a forme di istruzione superiore. Quando sono i bambini stessi a valutare la propria qualità di vita, l’Italia risale dal 22° al 15° posto. Durante gli anni 2000 il Belpaese ha dimezzato, portandolo al 13% (posizionandosi al 20° posto della classifica), il tasso di bambini che dichiara di vivere in famiglie con ricchezze limitate. Si classifica al 20° posto nell’auto-valutazione dei bambini dei loro rapporti con genitori e compagni di scuola. Il 68,5% pensa che i loro compagni di classe siano gentili e disponibili (14 ° posto), mentre il 79,7% non ha difficoltà a parlare con le madri (21° posto) e il 59,9% con i padri (25° posto).
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