Francia, via libera definitivo del Senato ai matrimoni gay. Vittoria di Hollande sulla destra e la chiesa cattolica
Il progetto di legge che apre alle nozze e all’adozione da parte di coppie gay è stato approvato definitivamente dal Senato francese. La Francia diventa così il 12° paese che ‘legalizza’ i matrimoni fra persone dello stesso sesso; tra gli altri ci sono Belgio, Portogallo, Olanda, Spagna, Svezia, Norvegia, Islanda, Argentina, Uruguay (ultimo in ordine di tempo) e Sud Africa. In Messico sono possibili solo nella capitale,mentre negli Stati Uniti solo in 9 Stati e a Washington Dc. La legge era già stata approvata dall’Assemblea nazionale, la Camera bassa del Parlamento, il 12 febbraio scorso Una settimana prima, il 5 febbraio, anche la Camera bassa del parlamento britannico aveva detto si alle nozze omosessuali. Il provvedimento deve ancora passare l’esame della Camera dei Lords.
E proprio nel giorno in cui arriva la notizia dalla Francia,il presidente della Consulta Franco Gallo chiede al Parlamento di affrontare il nodo delle unioni gay, sollecitando una “regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni”. “C’è un problema rispetto ai diritti, ma l’opzione legislativa non la fa la Corte, è il Parlamento che deve fare le sue scelte”, ha detto Gallo, rispondendo ai ai cronisti.
La decisione presa in Francia, su un tema che era stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di François Hollande, è considerata la più importante riforma sociale dai tempi dell’abolizione della pena di morte, nel 1981. Su di essa il Paese si è spaccato. A Parigi e in altre città c’erano state imponenti manifestazioni contro il disegno di legge. In prima fila, oltre alle formazioni politiche della destra, anche la Chiesa cattolica, i musulmani e gli evangelici. Il cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale, aveva parlato di “baratro imminente”, invitando l’Italia a non seguire l’esempio dei francesi.
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