Bruciato Marini, Bersani gioca la carta Prodi per ricompattare il Pd. Quarto scrutinio
Al via a Montecitorio il quarto scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato. Dalla quarta votazione servira’ la maggioranza assoluta, 504 preferenze. Questa mattina Pier Luigi Bersani ha proposto il nome di Romano Prodi ai grandi elettori del Pd riuniti in assemblea al Capranica. Al nome dell’ex premier, gli elettori si sono alzati in piedi e hanno salutato la proposta con un lungo applauso, approvandola all’unanimità. Il nome di Prodi verrà indicato a partire dalla quarta votazione. ”Si apre una nuova fase, una proposta ancora rivolta al Parlamento ma di cui ci prendiamo la responsabilità”, ha detto Pierluigi Bersani spiegando che “il disordine che abbiamo pubblicamente mostrato deve essere assolutamente ricomposto. Prodi qualifica la nostra coalizione e parla al Paese”. “Non siamo stati in grado fin qui di corrispondere alle nostre responsabilità e non abbiamo dato buona prova. Per responsabilità, se siamo adulti dobbiamo prendere atto che non siamo stati in grado di cogliere l’opportunità di eleggere una nostra figura prestigiosa, un uomo del lavoro come Franco Marini. Mi dispiace, capisco la sua amarezza”, ha detto il leader del Pd mentre gli elettori tributavano un lungo applauso a Marini. Romano Prodi ha appreso la notizia che sarebbe stato il candidato al Quirinale mentre si trovava a Bamako, la capitale del Mali, dove è ancora adesso per una serie di impegni internazionali. Il rientro del Professore è fissato per domani. Conseguentemente Franco Marini ha ritirato la propria candidatura: “E’ saltata la strategia di un dialogo con il centrodestra finalizzata all’obiettivo di dare all’Italia un governo, dinanzi alla durissima situazione del Paese. Strategia da me pienamente condivisa, Anche perché ritengo una follia il ritorno immediato alle urne con questa legge elettorale. Ovviamente con il cambio di strategia viene meno anche la mia candidatura”.Critico il Pdl, spunta l’ipotesi Cancellieri. ‘Il Pd prima ha realizzato con noi una intesa su Marini che non ha potuto o voluto onorare. E’evidente che la scelta su Prodi è di rottura”, ha detto Fabrizio Cicchitto. Sulla stessa linea Maurizio Gasparri. “Quella di Prodi è una scelta che divide. Il contrario di quello che serve all’Italia”, afferma il vicepresidente del Senato confermando che “ieri c’è stato un incontro tra Scelta civica e Pdl e ci è stato proposto di convergere sulla Cancellieri ed è una valutazione che faremo più tardi”. L’ipotesi Cancelleri “ci interessa anche per il futuro, per aprire un dialogo con un’area alternativa alla sinistra”, ha aggiunto.Dal canto suo Scelta civica ha confermato che voterà Cancellieri al quarto scrutinio Sel, alla quarta pronti a votare Prodi. “Alla terza votazione ci esprimeremo ancora per Stefano Rodota’ ma dalla quarta voteremo per Romano Prodi, che consideriamo un candidato autorevole, dotato di uno spessore e di un profilo istituzionale all’altezza di rappresentare l’Italia sul piano internazionale”. Lo ha affermato la vice presidente dei deputati di Sel, Titti Di Salvo, illustrando la posizione dei gruppi parlamentari che si sono riuniti questa mattina, prima di partecipare alle due votazioni previste per oggi. M5S non cambia linea. La svolta del Capranica su Romano Prodi non fa cambiare rotta al Movimento 5 Stelle. “Avanti con Rodotà”, ripetono senatori e deputati grillini a Montecitorio quasi fosse un mantra. “Andremo avanti con il nostro candidato fino alla 25esima chiama – assicura Massimo Artini – per me il Pd sta facendo un altro grande errore, per gli elettori e per il Paese”. “Noi saremo coerenti fino alla fine – si dice certo Luis Alberto Orellana – e se il Pd ha cambiato idea una volta lo farà anche una seconda”.
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