Il giorno del Napolitano bis: esce e rientra al Quirinale. Il rebus del nuovo Governo
E’ il giorno del Napolitano bis. Il capo dello Stato - rieletto presidente della Repubblicacon 738 voti sabato scorso – terrà il proprio discorso di insediamento davanti alle Camere riunite alle 17.
Ci sarà poi il picchetto d’onore alle 17:45 e infine il rientro al Quirinale alle 18 per mettersi subito al lavoro, in vista della formazione di un nuovo governo. Anche se i nodi da sciogliere sono ancora molti: una delle ipotesi è la nascita di un esecutivo del presidente, con in pole Giuliano Amato ed Enrico Letta. Ma Rosy Bindi boccia Letta premier: ”La nostra gente non vuole le larghe intese”.
Intanto Beppe Grillo, dopo aver definito ”un golpettino furbo” la rielezione di Napolitano, sul blog scrive: ”La Repubblica, quella che si dice democratica e fondata sul lavoro, ieri è morta”. ”Pensi al sorriso raggiante di Berlusconi in Parlamento, risplendente come il sole di mezzogiorno, dopo la nomina di Napolitano, e ti domandi come è possibile tutto questo, pensi ai processi di Berlusconi, a MPS, alle telefonate di Mancino, ai saggi e alle loro indicazioni per proteggere la casta. Sai che alcuni di loro diventeranno ministri. Ti viene lo sconforto”. Perché, insiste Grillo, ”tutto era stato predisposto con cura. Un governissimo, le sue ‘agende’ Monti e Napolitano, persino il nome del primo ministro, Enrico Letta o Giuliano Amato, e un presidente Lord protettore dei partiti. Uno tra Amato, D’Alema o Marini avrebbe dovuto essere l’eletto. Rodotà ha rovinato i giochi. Ed ecco il piano B con il rientro di Napolitano che fino al giorno prima aveva strenuamente affermato che non si sarebbe ricandidato. E di notte, in poche ore (minuti?), si è deciso (ratificato?) il presidente della Repubblica e la squadra di governo. Chiamala, se vuoi, democrazia”.
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