Renzi: “La mia ambizione cambiare l’Italia e cambiare il Pd. In questo partito ci resterò con Fassina e Orfini”
”La mia ambizione è cambiare l’Italia e cambiare un partito che riflette sul suo ombelico”. Lo dice Matteo Renzi, in un’intervista a ‘Repubblica’. ”Io ci sono, in questo partito ci resterò con Fassina e con Orfini”, “rifondiamolo con un riformismo che scalda i cuori, con un’anima”, spiega il sindaco di Firenze sottolineando che in questo periodo “il Pd ha avuto una strategia perdente in quasi tutto”. Per Renzi, “Vendola è fuori, lui apra il cantiere a sinistra, gli ho mandato un sms, gli ho detto: teniamoci in contatto”. Il rottamatore parla anche del governo: “Mettiamoci la faccia anche non un nostro premier”, “non mi interessa questa discussione sulle larghe intese o su Berlusconi, pensiamo a quello che si deve fare”. Per Renzi il primo punto deve essere il lavoro: ”Diamoci un tempo, sei mesi o un anno”, ma “mettiamoci la faccia e diciamo noi quello che va fatto, poi può presiederlo anche uno d’area di centrosinistra, un tecnico o un politico. Certo deve appartenere al nostro mondo, deve essere una persona stimata e godere di consenso”.
“Il nostro obiettivo è un esecutivo forte. Il lavoro dei saggi ha luci e ombre, comunque non è il Vangelo”. Lo dice Angelino Alfano al ‘Messaggero’, che parla di “un governo che per i numeri e la rappresentatività della sua composizione possa fare le riforme necessarie. Francamente, con i tecnici noi abbiamo già dato” ”Rilanciamo con forza l’elezione diretta del presidente della Repubblica”, dice ancora Alfano che spiega: “E’ buona cosa che il programma di governo lo scriva il presidente del Consiglio di concerto con le forze politiche della maggioranza”. Secondo il segretario del Pdl: “Non riesco davvero a immaginare una nostra partecipazione a un governo che non dovesse avere come priorità il rimborso dell’Imu per il passato e l’eliminazione per il futuro”. Alfano sottolinea: “Se ci saranno le condizioni per dare vita a un governo forte, bene. In caso contrario, meglio le urne”.
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