Crisi e consumi, tutti al discount per risparmiare. Si tagliano visite mediche e analisi cliniche
La crisi continua a pesare sui bilanci delle famiglie e nel 2012 il 62,3% del totale ha fatto acquisti nei «luoghi di distribuzione a prezzi più contenuti e riducendo la quantità e o la qualità dei prodotti», con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Il presidente Istat Enrico Giovannini, nel corso dell’audizione sul Def 2013 nelle commissioni Speciali congiunte, delinea un quadro preoccupante delle condizioni sociali delle famiglie italiane. E se cresce il ricorso ai discount, oltre sette famiglie su 10 (71%) negli anni della crisi hanno modificato quantità e qualità dei prodotti acquistati, sono state poi quasi eliminate le spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie, mantenendo quella incomprimibile per i medicinali.
Ci sono però segnali positivi per il futuro. Secondo Giovannini, ad aprile 2013 l’indice del clima di fiducia dei consumatori segna un rialzo, aumentando a 86,3 da 85,3 di marzo. Il miglioramento arriva dopo il calo del mese precedente e vede l’indice posizionarsi al livello più alto dallo scorso luglio, ovvero da nove mesi. Nel dettaglio, il clima economico e quello futuro salgono ai massimi da oltre un anno (da marzo 2012).
Guardando alla situazione economica del Paese, anche i giudizi e le attese sono in miglioramento. Non è però così per le aspettative sulla disoccupazione, vista in crescita. A livello personale, le valutazioni sulla condizione economica della famiglia migliorano, ma diminuisce il saldo dei giudizi sul bilancio familiare (da -23 a -28). Inoltre, l’Istat segnala come le opinioni sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi indichino un’attenuazione della dinamica inflazionistica. Su base territoriale, il clima di fiducia complessivo aumenta nel Nord-ovest nel Centro e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel Nord-est.
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