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Carabiniere ferito, i medici: “Il paziente e’ sedato, si teme ancora per la sua vita”. Il legale di Preiti: “Un uomo disperato”

 ”Il paziente è sedato, intubato e ventilato meccanicamente facilmente risvegliabile e i parametri vitali si sono mantenuti stabili durante la notte. Le condizioni neurologiche non sono valutabili e la prognosi rimane riservata”. E’ quanto riporta il terzo bollettino medico emesso oggi dal Policlinico Umberto I in merito alle condizioni di salute del brigadiere Giuseppe Giangrande, uno dei due militari colpiti ieri dall’attentatore Luigi Preiti.

Illustrando i contenuti del bollettino i medici spiegano anche che le condizioni dell’uomo ”sono gravi. Si teme ancora per la sua vita”. Alle 18.30 è previsto il quatro bollettino medico. ”Il gesto di ieri non si può pardonare”, dichiarano Ciro e Pietro Giangrande, i fratelli del brigadiere che gli sono accanto in ogni momento. “Aspettiamo queste 72 ore di prognosi riservata ma Gianfelice ha mosso gli occhi e cercato di parlare e ha riconosciuto la figliaMartina”, fanno sapere. A fare visita al militare ferito questa mattina anche Ciro Trentin, comandante del VI battaglione Toscana dei Carabinieri. “Faremo tutto il possibile per stare vicino a Giangrande e alla figlia. Il brigadiere è un grande uomo sempre in prima linea”, ha detto Trentin. “Ho visto una grande compostezza della famiglia che sta vivendo questa tragedia”, ha aggiunto il comandante. Sul fronte dell’inchiesta, l’Ufficio del pubblico ministero ha valutato la possibilità di chiedere per Preiti, che è accusato di tentativo di omicidio, detenzione, porto e uso di arma clandestina con l’aggravante di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o persona incaricata di pubblico servizio, una perizia psichiatrica ma secondo quanto si è appreso questa ipotesi sarebbe stata scartata.

La procura della Repubblica sta completando la richiesta di convalida del fermo affinché domani il gip possa sottoporre l’uomo a interrogatorio di garanzia. Intanto, è stata affidata ai carabinieri del Ris la pistola usata ieri da Luigi Preiti. Gli esperti dovranno accertare quale era la matricola dell’arma prima che fosse abrasa e anche accertare se la pistola sia stata utilizzata in altre occasioni. Gli accertamenti che saranno fatti sono “irripetibili” in quanto per rilevare il numero della matricola sarà necessario l’impiego di agenti chimici che possono essere usati una sola volta. Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani, che ha disposto gli accertamenti, a proposito di quanto ha dichiarato ieri Preiti durante il suo interrogatorio in ospedale ha detto che l’uomo ha dato una versione abbastanza confusa di come si era procurato l’arma. Di conseguenza l’argomento dovrà essere approfondito. Le analisi del Ris riguarderanno anche i bossoli recuperati dalla polizia scientifica davanti al Palazzo del governo.

“Preiti è una persona con una forte depressione, si è reso conto della gravità della situazione solo durante l’interrogatorio, quando è scoppiato in lacrime”, ha detto all’Adnkronos Mauro Danielli, legale di Preiti. “In quel momento, davanti al magistrato – aggiunge il legale – ha preso coscienza di quanto fatto. Lui stesso si è definito ‘un disperato”‘. Il muratore disoccupato dall’ospedale San Giovanni è stato trasferito nel carcere di Rebibbia dove si terrà l’interrogatorio di garanzia. Il governo riferirà domani in Parlamento sulla sparatoria di ieri. L’informativa si terrà domani, prima al Senato, e poi alla Camera. Il titolare del Viminale interverrà in Aula dopo il voto di fiducia al governo, previsto nel primo pomeriggio.