Amanda Knox si difende alla Cnn: “Non ci sono prove contro di me, ora ho paura di tornare in Italia”
Anche se si ritiene innocente, Amanda Knox ha paura di tornare in Italia per affrontare un nuovo processo, dopo l’annullamento della sentenza di assoluzione per l’omicidio di Meredith Kercher, deciso lo scorso marzo dalla Cassazione. “Ho paura di tornare li’”, ha detto la 25enne americana in un’intervista alla Cnn.
“In Italia”, ha aggiunto, “la gente pensa che sia arrogante perche’ sono qui, negli Stati Uniti, a presentare un libro e a difendermi. Prima di tutto trovo che sia incredibilmente ingiusto, perché ho il diritto di difendermi. E nessuno può dirmi di stare zitta solo perché sia conveniente. Ma, allo stesso tempo, voglio dimostrare alle persone che mi interessa quello che sta succedendo”.
“Trovo incredibile – ha affermato – che, nonostante l’assoluta mancanza di prove che mi collegano a questo omicidio, sono ancora giudicata sulla base di aspettative irrealistiche e irragionevoli di come una giovane donna dovrebbe reagire ad un’orribile situazione. Nessuno sa come reagirebbe ad una situazione orribile finche’ non succede”. Per la Knox sono ingiuste le critiche sulla sua apparente freddezza ed indifferenza in merito all’omicidio della Kercher. “Ho pianto. Mi sono arrabbiata. Ho avuto paura. E sono tutte cose che ho dimostrato”.
Scioccata dal fatto che ci sara’ un altro processo, la Knox sostiene che “non ci sono prove contro di me” e “non c’e’ nulla che mi leghi a questo omicidio. Non sono presente sulla scena del crimine”. Per la ragazza le teorie secondo cui sarebbe stata coinvolta in un gioco sessuale finito male sono “assurde”. ”Nessuno ha mai sostenuto che abbia preso parte ad attivita’ sessuali devianti. Nessuno dei miei compagni di camera, nessuno dei miei amici, nessuna delle persone che mi conoscevano li’. Questo e’ venuto semplicemente venuto fuori dall’accusa”. Durante l’intervista la Knox ha raccontato di avere cominciato un corso di difesa personale. “Da quando sono tornata a casa ho ricevuto minacce di morte”.
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