Cleveland, incubo di 10 anni nella casa dell’orrore per le 3 ragazze: cinque figli partoriti e non sopravvissuti
Un incubo durato dieci lunghissimi anni per le tre ragazze sequestrate dall’autista della scuola locale di Cleveland e dai suoi fratelli. Almeno cinque bambini come rivela un servizio di Repubblica.it, sono nati nella Casa di Cleveland, in Ohio, dove sono state tenute ostaggio per 10 anni Amanda Barry, 27 anni, Gina Dejesus, 23, e Michelle Knight, 32, tornate libere solo ieri. I bambini non sono sopravvissuti, ma al momento non si conoscono le cause del loro decesso. Stando a quanto riferito da fonti di polizia a Newschannel5, una delle tre donne avrebbe avuto tre aborti per malnutrizione. Non è chiaro se le fonti di polizia abbiano incluso tra i cinque anche la la bambina di 6 anni liberata ieri con le tre donne, figlia di Barry. Altre fonti hanno rivelato alla tvWkyc che i tre sequestratori, arrestati ieri, picchiavano le donne quando rimanevano incinte.
Le tre giovani sequestrate una decina d’anni fa a Cleveland, in Ohio, e la la figlia di una di loro, hanno raccontato gli anni di violenze agli agenti dell’Fbi in un lungo colloquio. L’Fbi sentirà invece già oggi i tre fratelli sospettati di averle tenute segregate in casa. Intanto emergono dettagli della personalità di Ariel Castro, principale indiziato per i tre rapimenti. Castro, 52 anni, ex autista di scuola bus, aveva perso il lavoro a novembre dopo essere stato accusato di aver chiamato “cagna” una ragazzina e di averla lasciata sola sul mezzo. Proprio per questo motivo era stato indagato per maltrattamento di minore.
Altri dettagli emergono anche dal passato. Nel 1993 Ariel era stato arrestato per violenze domestiche, manon era mai stato condannato. Ora la sua famiglia, gli amici e i vicini di casa non possono credere che abbia tenuto prigioniere per anni tre donne. “Forse stava nascondendo la sua vera personalità, succede a chi ha una doppia personalità”, spiega lo zio Julio Cesar Castro, 77 anni. L’attenzione degli inquirenti si concentra anche sui suoi tre fratelli Onil, 50 anni, e Pedro, 54, fermati lunedì. Secondo le testimonianze di alcuni vicini, una decina di anni fa uno dei tre fratelli fermati aveva partecipato alle ricerche di una delle ragazze scomparse. Si era anche preoccupato di consolare la mamma della giovane.
Ieri uno specialista per abusi infantili ha incontrato ieri Amanda Berry, sparita nel 2003, e sua figlia di 6, concepita durante la prigionia, oltre a Georgina ‘Gina’ DeJesus, sparita nel 2004 e Michelle Knight, di cui si persero le tracce nel 2002.
“Le tre donne, dimesse dall’ospedale già ieri mattina, hanno incontrato gli agenti federali in un ambiente ‘confortevole’ per le tre ragazze”, ha spiegato alla Cnn la portavoce dell’Fbi, Vicky Anderson. Intanto vengono fuori gli aspetti più oscuri del carattere di Ariel Castro, l’uomo di Cleveland sospettato di aver segregato le giovani. Divorziato diversi anni fa per anni non si era mai visto in compagnia di una donna fino a quando ha iniziato a girare con una bambina di sei anni. L’uomo spiegò ai vicini che si trattava della figlia della sua fidanzata.
Ora le giovani sono accanto ai loro familiari. A salvarle l’intervento di un vicino. Charles Ramsey, afroamericano abita nei sobborghi di Cleveland, nella casa attigua a quella in cui erano segregate le ragazze. Amanda Berry è riuscita a comunicare con la polizia e a porre fine all’incubo decennale.
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