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Il Pd propone una legge anti-movimenti. Finocchiaro: “Le elezioni e i rimborsi solo per i partiti”

Il Pd propone una legge anti-movimenti. Finocchiaro: “Le elezioni e i rimborsi solo per i partiti”

“I partiti politici sono qualificati come associazioni riconosciute dotate di personalità giuridica”. E’ il principio-cardine di un ddl presentato al Senato dal Pd (prima firmataria Anna Finocchiaro, insieme al presidente del gruppo Luigi Zanda), finalizzato a introdurre una disciplina organica dei partiti politici, in attuazione dell’articolo 49 della Costituzione e – tra l’altro – stabilisce l’obbligo a partiti e movimenti di depositare lo statuto (corredato di alcuni precisi requisiti) per accedere ai rimborsi elettorali.

“La partecipazione dei cittadini, attraverso i partiti, alla determinazione della politica nazionale – è puntualizzato nella relazione del ddl – deve svolgersi pertanto nell’ambito delle previsioni e con quei limiti che sono previsti dalle leggi dello Stato. Si ritiene quindi che una disciplina pubblica dei partiti politici sia ormai ineludibile”.

Di conseguenza, “si ritiene che una legge sui partiti debba stabilire i contenuti minimi dello statuto, alcuni principi generali, ai quali dovranno attenersi tutti i partiti che intendono concorrere alla determinazione della vita politica, pena la perdita dei rimborsi per le spese elettorali o di ogni ulteriore eventuale forma di finanziamento pubblico. Questo non impedirà a una semplice associazione o movimento di fare politica, ma il mancato acquisto della personalità giuridica precluderà l’accesso al finanziamento pubblico e la partecipazione alle competizioni elettorali”.. I contenuti fondamentali dello statuto (illustrati nell’articolo 3 del testo) prevedono l’indicazione degli “organismi dirigenti, le loro competenze e le modalità della loro elezione e la durata degli incarichi, che sono conferiti a tempo determinato; quali sono le procedure richieste per l’approvazione degli atti che impegnano il partito, ovvero in che modo sono assunte le decisioni che caratterizzano la vita di un partito: le alleanze elettorali, la scelta di uno schieramento e così via”.

controllo del rendiconto, si legge ancora nella relazione, “è affidato alla Corte dei conti. In caso di esito negativo del controllo, è prevista la decurtazione dei rimborsi elettorali”. Il ddl (articolo 4) “disciplina e promuove lo svolgimento delle primarie” e stabilisce “alcuni requisiti tesi a garantire la trasparenza del procedimento, il pluralismo delle candidature e la più larga partecipazione al voto, non condizionata, salvo i casi specificatamente stabiliti, a forme preventive di registrazione”.

“Si prevede che le elezioni primarie si svolgano per tutte le candidature alle cariche apicali, di governo (sindaco, presidente di regione, candidato a premier ) e per la scelta dei candidati alle assemblee rappresentative quando il sistema elettorale prevede la loro elezione in collegi uninominali con formulamaggioritaria. Il progetto promuove le elezioni primarie condizionando l’assegnazione del 25% dei rimborsi elettorali alla loro adozione per la selezione delle citate candidature”.

Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali del Pd, puntualizza: “La proposta di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione non è, malauguratamente per chi ne scrive e per chi vi trova elemento di polemica, una succulenta notizia che rivelerebbe l’avversione del Pd per il Movimento 5 stelle. Il ddl è infatti presentato nell’identico testo in cui venne depositato nella precedente legislatura, sia alla Camera che al Senato e riguarda tutti i partiti. Era (e resta) un pezzo di programma del Pd”.

“Si tratta – aggiunge – dell’attuazione – ritardata per troppi decenni e sollecitata più volte anche dal capo dello Stato – di una decisione dei costituenti di particolare rilievo e pienamente coerente con il modello di democrazia parlamentare scelto per il nostro Paese”.

Roberto Fico, deputato del M5S, commenta: “Cose da Partito Democratico. Anna Finocchiaro invece di discutere dell’ineleggibilità di Silvio Berlusconi, magari stabilendo una linea dura e una battaglia senza precedenti nella giunta delle elezioni, preferisce presentare un disegno di legge anti-movimenti al fine diattaccare il movimento cinque stelle. Complimenti vivi alla senatrice della Repubblica!”. ”Il Movimento Cinque Stelle – aggiunge Fico – sta preparando con forza il percorso e le motivazioni da presentare in giunta per l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Questi sono i fatti”.