Omicidio plurimo e abbandono della nave, Schettino a giudizio: processo il 9 luglio
Il gup di Grosseto, Pietro Molino, ha rinviato a giudizio l’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, per il naufragio della nave all’Isola del Giglio. L’udienza è stata fissata al prossimo 9 luglio.
Il giudice Pietro Molino ha deciso per il rinvio a giudizio respingendo la richiesta della difesa di Schettino di proscioglimento per il solo reato di abbandono. Il procuratore Francesco Verusio commenta: «È stato completamente confermato l’impianto accusatorio del nostro ufficio». Lo stesso gup ha respinto tutte le richieste di nuove perizie fatte dalla difesa del capitano, che aveva chiesto altri accertamenti sulla nave.
Il capitano Schettino, che era arrestato più di un anni fa dai carabinieri, era stato accusato – tra l’altro – di omicidio colposo plurimo, abbandono della nave. Durante l’interrogatorio di garanzia aveva sostenuto di essere caduto su una lancia, che poi lo aveva portato in salvo. Ma nelle intercettazioni ambientali, poi dichiarate inammissibili dal Riesame di Firenze, aveva confidato al a un amico, col quale parlava a telefono, di essere buttato volontariamente. Il processo si terrà davanti a un collegio del tribunale di Grosseto.
In questi mesi Schettino era stato assistito dall’avvocato Bruno Leporatti, difensore grossetano che poi aveva abbondonato il suo cliente che aveva scelto di farsi difendere dall’avvocato Francesco Pepe. Durante le varie udienze la Procura aveva avuto più che una discussione con la difesa che aveva definito Schettino una specie di «maitre d’hotel» proprio per dimostrare che il capitano aveva avuto un ruolo marginale nella vicenda. Ma le intercettazioni, i filmati Ais, le testimonianze hanno raccontato una versione diversa.
Social