Il ministro Idem si difende: “Non sono una cittadina infallibile ma onesta. Ci sono stati errori e me ne scuso ma non mi dimetto”
“Le parole vanno usate con cognizione di causa e con responsabilità”, sono state “pietre scagliate contro di me con inaudita violenza”. Lo ha affermato il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. L’esponente dell’esecutivo ha ribadito che delle questioni di cui si parla in questi giorni si sono occupati dei tecnici e non lei direttamente. “Non sono una cittadina infallibile ma onesta”, ha rivendicato Idem. Il legale Luca Di Raimondo ha sottolineato l”’inconsistenza” delle accuse rivolte al ministro, aggiungendo che non “c’è reato”. Sulla vicenda dell’Ici e dell’Imu c’è stato il “ravvedimento operoso”.
“Ho aspettato a parlare – sono state le parole di Josefa Idem – perché intervengo sulla base di fatti concreti e non di ipotesi, di chiacchiere, di libere interpretazioni oppure di documenti sparpagliati qua e là. Le parole vanno usate con cognizione di causa, con responsabilità: si dice che le parole sono come pietre, questa volta sono state pietre scagliate contro di me con una brutalità e inaudita violenza”. ”Mi hanno dato della ladra – ha lamentato Idem – della puttana, hanno scritto Sefi la furbetta dell’Imu: Sefi è il diminutivo che mi dette mia sorella quando da piccola non sapeva pronunciare il mio nome, Sefi mi possono chiamare gli amici, ma non le persone che mi vogliono denigrare. Penso che la mia storia sia nota a tutti: ho fatto l’atleta per una vita, la professionista, anche se la legge si ostina ancora a chiamarci dilettanti. Per ottenere risultati occorre allenarsi tantissimo, anche otto ore al giorno. Nel momento in cui facevo soltanto l’atleta stavo fuori per le gare e i ritiri, stavo al caldo nei mesi invernali e al fresco in quelli estivi, non credo che qualcuno di voi possa immaginare quanta stanchezza si accumula. Ho fatto due figli, ho fatto attività politica con tanta passione, in particolare difendendo i diritti delle donne e per migliorare il mondo dello sport”.
“Ho vinto più di trenta medaglie, ho partecipato ad 8 Olimpiadi, nessuna donna prima di me ha partecipato a tante edizioni. Ho imparato tanto nella mia carriera, non ho imparato a fare la commercialista, oppure la geometra e nemmeno l’ingegnera, pertanto, visto il peso del mio lavoro e le assenze dovute all’attività, ho delegato tutte le mie questioni amministrative, quelle fiscali e quelle edili a persone a me vicine e professionisti del caso”.
“L’indicazione che ho dato a tutti – ha assicurato – era chiara: voglio che tutto sia fatto a regola d’arte e nel rispetto assoluto della legge. Per come sono riuscita a ricostruire la vicenda, in particolare per quanto riguarda i lavori edili, ci sono stati alcune irregolarità e ritardi. Me ne scuso pubblicamente, me ne assumo tutta la responsabilità, come qualunque cittadino, e sanerò ciò che sarà da sanare. Non sono una cittadina infallibile, ma sono una persona onesta e non permetterò a nessuno di dubitarne. E’ mia intenzione continuare a impegnarmi per il bene del nostro Paese”.
Idem ha quindi lasciato al suo legale, Luca Di Raimondo, il compito di illustrare nel merito la vicenda, di cui ha sottolineato innanzitutto l”’inconsistenza”. Per quanto riguarda l’ipotetico abuso edilizio, il Comune di Ravenna “dice testualmente che non si rilevano violazioni di carattere penale ma solo violazione amministrativa”, per la quale Idem ha già pagato la relativa sanzione. Quindi “non c’è reato” e per le irregolarità “ieri è stata presentata una Scia in sanatoria che mette la parola fine a questo problema della sistemazione della palestra con l’attigua sala hobby. Non si tratta di opere di ristrutturazione ma di restauro conservativo, siamo confidenti che il procedimento si concluderà positivamente”.
Di Raimondo ha poi affrontato la questione Ici-Imu, assicurando che “non è vero che Idem non ha pagato l’Imu, che è stata pagata regolarmente, ivi previsto il ravvedimento operoso, che è uno strumento che tanti di noi conoscono perché per mille ragioni non rispettano i termini che la legge prevede per gli adempimenti fiscali. Non è vero che è stato dichiarato il falso”.
Poi, rispondendo a una domanda, Idem ha detto che vista l”’irrilevanza” dei fatti, ”nessuno in Germania si sarebbe dimesso per una cosa del genere, pertanto non intendo farlo. Tante persone mi hanno detto di continuare, di non darla vinta ad una montatura mediatica, intendo continuare per non tradire la fiducia delle persone che contano sul mio contributo”. La conferenza stampa a Palazzo Chigi è finita con momenti di tensione. Il ministro ha concluso l’incontro con i giornalisti dopo aver risposto a tre domande. Nonostante l’insistenza e le proteste di chi le chiedeva se fosse pronta a dimettersi nel caso venisse indagata, l’esponente dell’esecutivo ha lasciato la sala, seguita poi dal suo legale.
Ma la polemica non si placa. ”La difesa del ministro Josefa Idem è imbarazzante” per Nicola Morra, capogruppo al Senato del Movimento 5 stelle. ”Siamo stati tra i primi a sollevare il caso in consiglio comunale a Ravenna e in Parlamento con l’interrogazione depositata al Senato martedì. Confermiamo la nostra richiesta di dimissioni, contenuta tra l’altro nella mozione di sfiducia sottoscritta insieme alla Lega. Chiediamo al ministro Josefa Idem – dice Morra – di comportarsi da cittadina tedesca e dimettersi da ministro. Auf wiedersehen Josefa”. ”Ho dato il voto di fiducia a questo governo – sottolinea il senatore, Carlo Giovanardi (Pdl) - e sostenendolo lealmente in Parlamento non posso che essere preoccupato per spettacoli desolanti come quelli andati in onda a palazzo Chigi, con il Ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem che continua a dare più da danni al suo governo di quanto possano procurargliene gli attacchi delle opposizioni”.
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