L’Italia battuta (4-2) dal Brasile ma non mortificata. Prandelli ottimista sulla squadra. Migliora anche la condizione atletica
La vittoria puo’ attendere. In un clima infernale, per gli incidenti fuori dallo stadio, l’Italia è uscita battuta ma non mortificata dalla sfida con il Brasile (4-2). Prandelli aspettava risposte dopo la controversa partita con il Giappone e, paradossalmente, le indicazioni sono addirittura migliori rispetto alla partita vinta mercoledì notte contro Zaccheroni. Già, abbiamo battuto il Giappone, faticando però in maniera terribile e – diciamolo francamente -non meritando. Stavolta invece l’Italia è stata sempre presente dentro la partita e pur costretta a fare contemporaneamente a meno di Pirlo e De Rossi ha tenuto per larghi tratti in mano il gioco. E’ cresciuta anche la condizione atletica o, più semplicemente, la squadra ha corso meglio, mantenendo le distanze. Il secondo tempo, soprattutto, è stato di altissimo profilo.
Questa l’indicazione complessiva di una partita che ha però dato anche un ‘suggerimento’ dal punto di vista individuale. Diciamo così: tra i giocatori italiani che sicuramente troverebbero posto anche nel Brasile di oggi, e non sembri un’esagerazione, c’è il giovanissimo De Sciglio. Sì, ci sono alcuni azzurri che farebbero la loro bellissima figura nella squadra di Scolari e tra questi sicuramente il difensore esterno del Milan, che ha vinto il confronto diretto con Marcelo, uno che già conosce il calcio ad altissimi livelli ed è sicuramente uno dei migliori interpreti del ruolo. Ma almeno in questa occasione, ed è un complimento speciale, De Sciglio è stato superiore. Marcelo
(22 giugno 2013)
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