Il giallo sulla fuga di Snowden. Forte tensione tra Usa e Russia: “Consegnatecelo o ci saranno conseguenze”
Non si sa dove sia Edward Swoden, mentre sale la tensione tra Usa e Russia. A bordo dell’aereo diretto a Cuba su cui avrebbe dovuto imbarcarsi, infatti, c’erano soltanto i giornalisti. Si tinge così di giallo la vicenda della ‘talpa’ del ‘datagate ‘che ha rivelato il programma Prism della National Security Agency (Nsa) americana. Snowden “ha probabilmente comprato un altro biglietto per Cuba” e potrebbe partire con il prossimo volo disponibile per l’isola caraibica, ha spiegato una fonte citata dall’agenzia di stampa Interfax. Secondo un’altra fonte, l’ex analista dell’Nsa avrebbe già lasciato la Russia e comunque, si sottolinea, “può rimanere nell’area di transito per quanto vuole”. Washington sta premendo su Mosca per ottenerne l’espulsione e minaccia conseguenze nei rapporti. “Ci aspettiamo – ha affermato Caitlin Hayden, portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza – che il governo russo valuti tutte le opzioni possibili per espellere Snowden” e farlo tornare “negli Stati Uniti ed affrontare la giustizia per i crimini di cui è accusato”.
Per il governo di Mosca non ci sono però motivi per arrestare e consegnare la ‘talpa’ agli Stati Uniti. “Gli americani non possono pretendere nulla. Possiamo consegnarlo o possiamo non consegnarlo”, ha detto all’agenzia di stampa Interfax Vladimir Lukin, responsabile per i Diritti Umani del governo russo. Nel pomeriggio, inoltre, una fonte – citata dall’agenzia russa Interfax – ha reso noto che le autorità russe “non possono detenere o estradare Snowden perché non è entrato in Russia”.
Secondo il segretario di Stato americano John Kerry sarebbe “deludente” se risultasse che Mosca e Pechino abbiano aiutato Snowden a sfuggire al tentativo degli Stati Uniti di estradarlo da Hong Kong. Una eventualità, ha aggiunto nel corso di una visita in India, che comporterebbe inevitabilmente delle “conseguenze”. Arrivato domenica a Mosca da Hong Kong, Snowden è ricercato dagli Stati Uniti per spionaggio. Il ministro degli Esteri dell’Ecuador, Ricardo Patino, ha spiegato che il governo sta considerando “la richiesta di asilo presentata da Edward Snowden”. L’Ecuador, ha detto Patino, prenderà la decisione sull’asilo a Snowden “al momento opportuno”, in base ai propri principi costituzionali, alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e al diritto umanitario. Patino ha aggiunto di essere in contatto con le autorità russe, ma non ha chiarito dove si trovi ora Snowden. Nella sua richiesta di asilo, Snowden ha detto di temere di venir “perseguitato” negli Stati Uniti dove potrebbe essere condannato all’ergastolo o alla pena di morte.
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