Il razzismo di Calderoli: “Quando vedo la Kyenge penso a un orango”. Web in rivolta
La replica della diretta interessata, comunque, non tarda ad arrivare. ”Ascoltando queste parole provo rammarico – dice Cecile Kyenge -. Bisogna usare la propria visibilità per trasmettere messaggi costruttivi. Chi siede nelle istituzioni o fa il leader politico, deve cercare di utilizzare la propria posizione per fare un opposizione, per confrontarsi e dialogare. Ben vengano le critiche costruttive, purché siano basate sui fatti, sui contenuti, non sulle offese”. Sulle dimissioni richieste dai dem la Kyenge precisa all’Adnkronos che non spetta a lei prendere decisioni sul ruolo dell’esponente del Carroccio e invita la Lega ad aprire una riflessione interna sul ”tipo di messaggio politico che intende trasmettere all’esterno”. ”Un’iniziativa politica -spiega Kyenge- può esser anche non condivisa, ma il linguaggio è molto, molto importante. Come sempre vado al di là della mia persona. Qui si tratta di un Paese che deve ritrovare un linguaggio politico consono, basato esclusivamente su un confronto sui conteniti e non certo sulle offese” ”Tutti abbiamo la responsabilità che l’Italia parli e trasmetta un linguaggio pulito e trasparente e, soprattutto, senza violenza”, avverte il ministro, che chiede a tutti uno sforzo di comunicazione: ”Bisogna fare una riflessione generale sulla comunicazione di chi riveste un ruolo a livello istituzionale e fa politica”.
Intervistato da Radio Capital, Calderoli tenta una giustificazione senza chiedere scusa: ”E’ stata una battuta, una battuta nei termini della simpatia. Niente di particolarmente ‘contro’ ma solo legata alle mie impressioni”. Simpatia dire che una donna assomiglia a un orango? ”Non l’ho ‘paragonata’ -replica- ho detto che, anche se non mi sembra, ha lineamenti in quel senso…”. Del resto, spiega, ”rispetto a quello che mi è stato detto in passato è ancora poco…”. LE REAZIONI. Il Pd non ci sta e insiste per le dimissioni di Roberto Calderoli. La sua giustificazione viene letta come un’ulteriore provocazione. Khalid Chaouki si fa promotore via twitter di una raccolta firme per una petizione contro il senatore lumbard. L’appello è stato accolto da Zingaretti, dal sindaco Marino e da tantissimi rappresentanti locali. Ma sono tanti i big del partito, Luigi Zanda in testa (“Insulti incompatibili col suo ruolo”), a invitare Calderoli a lasciare la vicepresidenza del Senato. Per Guglielmo Epifani: “Quanto detto da Calderoli lascia senza parole e non dovrebbe nemmeno essere pensato. Apre un problema che andrà opportunamente affrontato. Si dimetta”. Anna Finocchiaro ha precisato che ”domani il Pd in aula a Palazzo Madama chiederà conto a Calderoli delle sue affermazioni. Nel frattempo mi auguro che trovi la dignità di spiegare e di scusarsi con il ministro Kyenge”.
Espressioni di solidarietà al ministro Kyenge fioccano una dietro l’altra. Da Calderoli “parole volgari e incivili, indegne per le istituzioni”, ha scritto su Twitter il presidente della Camera Laura Boldrini. “Offese inaccettabili in un paese che si vuole moderno, democratico e civile”, ha specificato il presidente del SenatoPietro Grasso che attraverso una telefonata ha ricevuto poi la condivisione del ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Il vicepremier Angelino Alfano, da parte sua, ha chiamato il ministro Kyenge per esprimere ”piena solidarietà e forte vicinanza, da parte dei colleghi di governo del Pdl e dell’intero partito, per le ingiuriose parole ricevute. Nessuna differenza politica né di opinione su singoli argomenti può mai giustificare quello che è accaduto”. ”Calderoli questa volta è andato oltre ogni limite, chieda scusa”, ha detto Michaela Biancofiore (Pdl), sottosegretario alla Funzione pubblica con delega allo Sport che, però, non è d’accordo con la richiesta di dimissioni del leghista.
“Porcellum, poi maglietta con gli insulti antiislam, ora vergognose parole verso Kyenge. Calderoli non può rappresentare vertice del Parlamento” secondo il leader di Sel Nichi Vendola. “Con i suoi insulti al ministro Kyenge mortifica l’Italia”, ha sottolineato il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. Per il leghista Matteo Salvini Kyenge e Boldrini “sono politici pericolosi ma vanno combattute e fermate con le idee, non con le battute”.
Kyenge riceve anche la solidarietà dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Il presidente Renzo Gattegna ha parlato di “offesa alle istituzioni e a tutta la società italiana”: di fronte a frasi del genere “non esistono possibili fraintendimenti. Soltanto un senso di profondo disagio e vergogna per chi le ha pronunciate”. Intanto, Codacons annuncia che domani depositerà contro Calderoli e le sue frasi razziste un esposto in Procura.
Social