Brindisi, yacht si schianta contro gli scogli: muore un passeggero di 59 anni, salvi altri due
E’ morto uno dei tre naufraghi che si trovavano a bordo dello yacht ‘Pepe e Sale’ di ventiquattro metri, che stamani è affondato nei pressi della diga di Punta Riso nel porto esterno di Brindisi. L’uomo, che è stato condotto in ospedale a bordo di un’ambulanza del 118, era italiano, e aveva 59 anni. Si tratta dell’uomo che è rimasto più a lungo in acqua, in attesa dei soccorsi. Era stato recuperato dai vigili del fuoco a bordo di una moto d’acqua. Si trovava, in stato di incoscienza, tra i detriti del natante colato a picco. L’uomo sarebbe morto in ospedale. Le altre due persone che erano con la vittima sullo scafo cabinato sono invece riuscite a raggiungere la riva, portandosi in salvo. La segnalazione di richiesta di aiuto è giunta attorno alle 6.30 al centralino della Guardia Costiera ed è stata poi girata ai Vigili del Fuoco.
La Procura della Repubblica di Brindisi ha aperto un fascicolo di indagini per chiarire le cause della morte del comandante dello yacht ‘Pepe e Sale’, di 24 metri naufragato stamane all’alba sulla costa del porto della citta’ pugliese. L’imbarcazione e’ rimasta in balia delle onde in prossimita’ dell’imboccatura del porto fino a incagliarsi sugli scogli sul lato esterno della Diga di Punta Riso. La Capitaneria di Porto di Brindisi ha messo in salvo dal violento impatto i tre membri dell’unita’ ma il comandante, unico italiano, e’ morto poco dopo durante il trasporto in ospedale per cause da accertare. Potrebbe anche essere rimasto vittima di un malore. L’equipaggio dello yacht ha contattato la sala operativa della Capitaneria di Porto di Brindisi verso le 6,30 segnalando un’improvvisa avaria dei motori ed il conseguente stato di non governo dello yacht.
La vicinanza alla costa (circa 400 metri) e le difficili condizioni meteo-marine (raffiche di vento fino a 25 nodi e ed onde alte fino a 6/7 metri) hanno determinato la deriva dell’unita’ con gravissimo pericolo per la vita dei tre membri dell’equipaggio. La Capitaneria di Porto di Brindisi ha attivato la macchina dei soccorsi inviando sul posto una motovedetta classe 800, un peschereccio in transito nelle vicinanze ed un rimorchiatore del porto di Brindisi. Ciononostante, non hanno potuto impedire l’impatto con la costa e l’equipaggio rendendosi conto della situazione, si e’ tuffato in mare per salvarsi. L’equipaggio della Motovedetta CP844 della Guardia Costiera di Brindisi e del personale del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, hanno recuperato gli uomini in mare. I primi due membri dell’equipaggio gettatisi in mare, un moldavo ed un rumeno, sono stati salvati subito malgrado le condizioni del mare e la vicinanza alla diga comportassero un serio pericolo anche per le unita’ soccorritrici. Il terzo, lo skipper dell’unita’, ultimo a lanciarsi fuori bordo, e’ stato recuperato solo grazie all’intervento di ulteriori mezzi intervenuti in rinforzo: la moto d’acqua dei Vigili del Fuoco ed il battello pneumatico GC18 della Capitaneria di Brindisi. L’uomo, un sessantenne originario del Lazio, e’ deceduto durante il trasporto in ospedale per cause in corso in corso di accertamento. Sono in corso, a cura della Capitaneria di porto di Brindisi le indagini per raccogliere ogni utile notizia utile per l’inchiesta di sinistro marittimo e per le attivita’ di polizia giudiziaria. Da sopraluoghi effettuati nell’area dell’incidente a momento non risulta esserci stato sversamento di carburante in mare.
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