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Napolitano blinda Letta: “Se cade il governo contraccolpi irrecuperabili”. Il Pd salva Alfano

Napolitano blinda Letta: “Se cade il governo contraccolpi irrecuperabili”. Il Pd salva Alfano
“Mettere a repentaglio la continuità di questo governo” offrirebbe “pesanti ragioni ai più malevoli detrattori del nostro Paese, pronti a proclamare l’ingovernabilità” dell’Italia e questo avrebbe “contraccolpi a nostro danno che si vedrebbero subito e sarebbero irrecuperabili”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla cerimonia del Ventaglio. Il capo dello Stato ha lanciato quindi un nuovo monito. “Non ci si avventuri a creare vuoti, o staccare spine, per il rifiuto di prendere atto di ciò che la realtà politica postelettorale ha reso obbligato e per una ingiustificabile sottovalutazione delle conseguenze cui si esporrebbe il Paese”. “E’ stato il presidente Letta ad affermare che non intende governare a ogni costo, cioé anche a costo di subire freni e interferenze che blocchino la produttività dell’esecutivo. Quella affermazione è una garanzia per tutti” ha sottolineato Napolitano. Il governo Letta – ha affermato il capo dello Stato – in due mesi e mezzo, si è guadagnato ”riconoscimenti e apprezzamenti per la sua capacita’ di iniziativa e di proposta”. Per Napolitano “il semestre italiano di presidenza europea, nella seconda meta’ del 2014, e’ occasione cruciale e banco di prova per il rilancio dell’Europa e per il ruolo di uno Stato fondatore come il nostro”. ”E’ indispensabile, nell’interesse generale, proseguire nella realizzazione degli impegni del governo Letta” ha sottolineato Napoliitano. Proseguire, ha aggiunto il Capo dello Stato, “sul piano della politica economica, finanziaria, sociale, dell’iniziativa europea”, con l’orizzonte temporale di quei 18 mesi stabiliti per le riforme istituzionali, il ‘cronoprogramma’ “gia’ partito anche il Parlamento con il primo voto sulla legge costituzionali che ne facilitera’ il percorso”. Il clima di fiducia verso l’Italia puo’ “variare positivamente in presenza di una valida azione di governo e di un concreto processo di riforme su ampie basi di consenso parlamentare”, ma puo’ anche “peggiorare anche bruscamente dinanzi ad una nuova destabilizzazione del quadro politico italiano”, ha aggiunto Napolitano. “Tutti i propositi alternativi, anche se appaiono velleitari, possono essere legittimi – ha spiegato Napolitano -. Ma inviterei coloro che lavorano su ipotesi piu’ o meno fumose o arbitrarie, a non contare su decisioni che quando si fosse creato un vuoto politico spetterebbero al presidente della Repubblica”.”Punto di riferimento fondamentale per le istituzioni e le forze politiche e sociali del Paese è la criticità delle condizioni economiche e sociali, la serietà delle incognite concrete con cui ci confrontiamo” ha affermato quindi Napolitano. Quello iniziato nel luglio del 2012, ha avvertito il capo dello Stato, è ”uno dei periodi tra i piu’ intensi e inquieti della storia politica dell’Italia repubblicana, con svolte, momenti di tensione e persino rischi di paralisi nella vita pubblica, senza precedenti”.

Napolitano ha commentato la vicenda Shalabayeva, parlando di “pressioni” e “interferenze inammissibili” da parte di diplomatici stranieri. Per Napolitano, “anche, ma non solo, per dei ministri, e’ assai delicato e azzardato evocare responsabilita’ oggettive o consustanziali alla carica che si ricopre”. Pur senza pronunciare nomi, il presidente della Repubblica ha fatto riferimento alle offese rivolte dal vice presidente del Senato Roberto Calderoli alla ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge. E’ indispensabile “levare un argine comune dinanzi all’ingiuria indecente e aggressiva, specie se a sfondo razzista e maschilista”. Un ‘argine’ necessario, ha aggiunto Napolitano, “ancor più” se l’ingiuria è “pronunciata da chi dovrebbe unire alla dignità personale quella istituzionale”.

Il presidente della Repubblica è intervenuto poi sull’attesa sentenza della Cassazione, il 30 luglio, sul processo Mediaset, che vede protagonista Silvio Berlusconi. Le prospettive di vita del governo Letta e le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi non possono essere in alcun modo sovrapponibili, ha sottolineato Napolitano, che nel corso della tradizionale cerimonia del la consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione della stampa parlamentare, al Quirinale, ha detto che le forze politiche devono saper “proseguire con maggiore e non minore coesione”, nel sostegno al governo delle larghe intese, “sapendo che esitazioni da un lato o forzature dall’altro, esibite polemicamente, possono far sfuggire al controllo delle stesse forze di maggioranza la situazione. E allora -ha aggiunto il capo dello Stato- si sgombri il terreno da sovrapposizioni improprie, come quella tra vicende giudiziarie dell’onorevole Berlusconi e prospettive di vita dell’attuale governo”.

“E’ interesse comune affidarsi con rispetto, senza pressioni ne’ in un senso ne’ nell’altro, alle decisioni della Corte di Cassazione, e affidarsi correttamente, chi ha da difendersi, all’esercizio dei diritti e delle ragioni della difesa” ha detto Napolitano. E ancora una volta, il capo dello Stato, oltre a sottolineare come sia fondamentale il rispetto per la magistratura, oltre a quello dei diritti della difesa, ha invitato tutti ad abbassare i toni: “Qualsiasi appello, rivolto politicamente in tutte le direzioni, ad abbandonare le posizioni ‘urlate’, a confrontarsi piu’ pacatamente, va preso sul serio e puo’ riuscire utile”, ha detto Napolitano.

Parlando della crisi economica, il capo dello Stato ha detto che la strada della ripresa è “ancora ardua”, ma non bisogna “indulgere in catastrofismi”. Le forze sociali, ha rilevato, possono contare sulle misure già decise dal governo, oltre ai nodi di politica fiscale “che stanno per essere sciolti”. Deve esserci comunque “il senso dell’urgenza e determinazione, da far valere anche nel contesto europeo. Si possono comprendere -ha osservato Napolitano- appelli a scelte di maggior impatto, volte a scuotere un’economia fiaccata in settori vitali. Ma essenziale è non perdere di vista il quadro complessivo dei risultati ottenuti e da ottenere, degli impegni e dei vincoli da osservare, come disse il 31 maggio scorso il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, concludendo le sue ‘Considerazioni finali’”. ”La situazione in cui ci muoviamo va valutata con la massima ponderazione, senza oscurarne i dati di gravita’, e insieme senza indulgere a catastrofismi”, ha concluso il Capo dello Stato.