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Pasticcio kazako, si ricompatta il Pd sulla non sfiducia ad Alfano. Solo 7 astenuti. La convergenza Pdl e Pd per evitare la crisi

Silvio Berlusconi nega tentennamenti, come riportato da alcuni articoli sulla stampa, nella difesa del ministro dell’Interno Angelino Alfano alle prese con il caso kazako e con la mozione di sfiducia M5S e Sel che venerdì verrà votata dal Senato. ”Stamani il cosiddetto partito de La Repubblica supera ogni limite nella smania di attaccare il Presidente Berlusconi”, si legge in un comunicato stampa diffuso da palazzo Grazioli.

”Non solo – prosegue la nota degli uffici del leader Pdl – gli vengono attribuiti, addirittura tra virgolette, giudizi e commenti che non sono stati mai pensati né pronunciati, ma si insinua perfino il dubbio che il presidente Berlusconi e il Popolo della Libertà non siano compatti nel sostegno al ministro Alfano”. ”Ancora una volta ci troviamo di fronte a resoconti e titoli inventati di sana pianta per spargere veleno sul Popolo della Libertà e sul dibattito politico”, conclude la nota.

Scende la tensione tra i democratici sulla sfiducia ad Alfano, in vista del voto di venerdì sulla mozione presentata da M5S e Sel. A Palazzo Madama si è svolta la riunione del gruppo Pd, alla presenza anche del segretario Guglielmo Epifani e del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. I senatori del Pd hanno deciso che voteranno contro la mozione di sfiducia al ministro dell’Interno. La proposta è stata approvata con 80 voti a favore e 7 contrari.

“Sono molto soddisfatto dell’andamento della discussione, che ha portato un voto praticamente all’unanimità, con sette astensioni: l’assemblea del gruppo ha ritenuto che il governo debba andare avanti”, spiega a caldo il segretario del Pd Guglielmo Epifani dopo il voto. Epifani ha annuncianto che quindi il Pd domani voterà contro la sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ma ha aggiunto: “Per chiarezza verso il Paese si ritiene che questa vicenda ha aperto parecchi interrogativi, evidenziando molte nebbie e problemi sull’organizzazione di tutta la macchina della sicurezza italiana. Questo deve essere il tema centrale delle prossime settimane e dei prossimi mesi” alla luce “dei problemi che questa vicenda ha dimostrato esservi”.