“Mi ha picchiata a sangue”, la compagna del cantante Di Cataldo posta su Facebook le foto delle violenze che lo accusano. Lui si difende: “Tutto falso”
Un atto a lungo meditato, dopo anni di violenze in famiglia. E’ quello che racconta ALM dal suo profilo Facebook. La donna, conosciuta artista visuale e compagna del cantante Massimo Di Cataldo, con il quale ha una figlia, ha postato sul social network immagini che la ritraggono con i segni delle botte subite. Dal suo compagno, dice. Ma il cantante smentisce: “Non l’ho mai picchiata”.
Una foto di coppia, loro insieme. Una del Premio Lunezia, vinto da Di Cataldo. Immagini tipiche di Facebook. Ma interrotte da una sequenza brutale. Sangue, occhi gonfi, resti. E un testo che racconta quello che è successo. Sempre le stesse parole, postate sistematicamente da ore, ogni volta accompagnate da immagini diverse: “Queste foto che ho postato sono di venti giorni fa. Ho pensato a lungo se farlo o meno. Ma credo nella dignità e nel rispetto delle donne”, si legge.
La lettera è indirizzata a lui: “Caro Massimo Di Cataldo non avrei mai voluto arrivare a dire pubblicamente che uomo sei, e a pubblicare queste foto così terribili. Tu che ci tieni così tanto alla tua faccina angelica”, e continua a spiegare una storia di 13 anni e la scelta di mostrare pubblicamente il dolore. “Non lo faccio per rabbia ma per la nostra piccola che ha bisogno di un padre e non di un fratellino piccolo e violento. Buona vita Massimino e buon premio Lunezia. Premieranno il tuo grande onore nei confronti di noi donne tutte”.
La decisione è di oggi, ALM ha deciso di non perdonare più. La violenza, questa volta, scrive ancora su Fb, le ha causato un aborto. “Questa volta le botte me le ha date al punto da farmi abortire il figlio che portavo in grembo.” Le foto, come fossero l’unica prova che nessuno ancora può provare, ma solo guardare. Le botte, del resto, racconta di averle subite anche quando aspettava la prima figlia che “è un miracolo che sia nata”.
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