Roma, Sharon Stone sul set con Scamarcio che ammette: “Ho avuto qualche momento paralizzante con lei”
Fan di Papa Francesco ma anche del ‘golden boy’ Riccardo Scamarcio, innamorata di Roma e del cinema italiano da Fellini a Visconti fino a Tornatore. E’ una Sharon Stone raggiante e disponibile con la stampa, quella che si presenta alla Casina Valadier al Pincio per un cocktail di ‘arrivederci’ organizzato dalla DueA dei fratelli Avati e da Rai Cinema, per festeggiare la felice conclusione della partecipazione della star americana al nuovo film di Pupi Avati ‘Un ragazzo d’oro’, che si gira in queste settimane nella Capitale.
Abito color pesca e occhiali da sole, Sharon Stone è piena di complimenti per il regista italiano e per i suoi compagni di set: “Sono stata molto contenta che i fratelli Avati (Pupi alla regia e Antonio alla produzione, ndr), che ammiro moltissimo, mi abbiano chiamato per girare questo film. Amo la sensibilità di Pupi e il suo modo di dirigere gli attori”. Parole di ammirazione anche per il giovane collega Riccardo Scamarcio, che nel film perdera’ la testa per lei: “Riccardo è davvero un golden boy -dice la star Usa giocando sul titolo del film che è appunto ‘Un ragazzo d’oro’ – è veramente bravo, l’avevo già visto recitare e ho avuto la conferma durante le riprese”.
Stone, 55 anni portati egregiamente, si dichiara anche “fan, una vera fan di Papa Francesco”. Ma rivolge una dichiarazione d’amore anche al cinema italiano: “Per noi americani già il cinema europeo ha sempre rappresentato qualità. Per quelli della mia generazione, poi, registi come Fellini e Visconti sono stati i grandi maestri. E questo è uno dei motivi per cui essere stata chiamata a girare un film a Roma con Pupi Avati è motivo di grandissimo orgoglio”. A chi le chiede quali siano i suoi film italiani preferiti, confessa: “Ho amato moltissimo ‘Il giardino dei Finzi-Contini’ ma anche ‘Nuovo cinema Paradiso’”.
La stima della star americana è ampiamente ricambiata sia da parte di Scamarcio che di Pupi Avati. L’attore ammette anche di aver avuto qualche momento di emozione “quasi paralizzante”: “Quando dovevamo girare una scena di una telefonata tra me e Sharon, ho avuto qualche difficoltà a darle le battute. E ad un certo punto mi sono fermato e le ho detto: ‘Scusami, ma faccio veramente fatica a non pensare che sono al telefono con Sharon Stone’…”.
Nel film il personaggio della Stone che è l’affascinante proprietaria di una casa editrice, incontra Scamarcio al funerale del padre scrittore e il giovane, nonostante sia in compagnia della fidanzata, interpretata da Cristiana Capotondi, ne rimane folgorato. “E’ stata un’esperienza molto bella girare insieme ad una professionista del suo calibro -afferma il regista Pupi Avati , parlando della star statunitense- anche se il primo giorno a piazza del Popolo la sua popolarità ci ha creato anche qualche problema di ordine pubblico “, sorride. “Speriamo che la sua partecipazione – sottolinea senza troppi giri di parole il produttore Antonio Avati – porti bene al film, per adesso è stata senz’altro una esperienza indimenticabile”. Alla Casina Valadier a festeggiare l’attrice statunitense c’era anche tutto lo stato maggiore di Rai Cinema, capitanato dall’ad Paolo Del Brocco.
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