Los Angeles, italiana in viaggio di nozze travolta e uccisa a Venice Beach da un’auto impazzita. Ferito il marito con altre 10 persone
Un’italiana e’ stata travolta e uccisa da un’auto impazzita che ha investito una decina di persone sulla passerella di Venice Beach a Los Angeles. la vittima è Alice Gruppioni, 31 anni. La donna, che viveva a Pianoro, era la figlia dell’imprenditore Valerio Gruppioni, presidente di Sira group, ed ex presidente del Bologna Calcio. Si trovava negli Usa in viaggio di nozze.
La 31enne e’ morta in ospedale per le gravi ferite riportate nell’incidente alcune ore dopo essere stata investita. La donna lavorava nell’azienda di famiglia, con sede a Rastignano, che produce radiatori in alluminio. Lievemente ferito anche il marito, un architetto di Cesena con cui l’italiana si era sposata il 20 luglio scorso. L’uomo in queste ore e’ assistito da un funzionario del consolato generale negli Usa.
Stando a quanto hanno riferito le autorita’ locali citate dalla stampa americana, altre due persone investite dall’auto hanno riportato ferite gravi mentre una terza versa in condizioni critiche. Altri hanno riportato ferite leggere. Il responsabile e’ fuggito dal luogo poco dopo aver investito la folla, intorno alle 18 ora locale di ieri. Successivamente una “persona interessata ai fatti”, cosi’ l’ha descritta la polizia, si e’ presentata alle forze dell’ordine ed e’ stata ascoltata in relazione a quanto accaduto.
Secondo quanto ricostruito in base alle immagini e alle prime testimonianze citate dalla stampa locale, prima di investire la folla a tutta velocita’ l’uomo avrebbe parcheggiato la sua auto – una Dodge Avenger nera – accanto alla passerella ed avrebbe osservato la scena per diversi minuti, quindi sarebbe risalito in auto e si sarebbe lanciato contro la gente che stava passeggiando tranquillamente lungo la zona pedonale. Drammatiche le testimonianze dei presenti: sulla passerella investita dall’auto si trovava una folla di centinaia di persone, coppie, famiglie e bambini che stavano tranquillamente passeggiando o bevendo qualcosa seduti ai caffe’. Dopo l’incidente “c’era gente confusa, ferita, che non capiva cosa fosse accaduto, gente che urlava”, ha raccontato una donna presente.
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