Napolitano: “Basta interpretazioni e intrusioni” ma Grillo lo attacca: “Si dimetta”
Sull’incontro di ieri tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e i capigruppo del Pdl di Camera e Senato, da ambienti del Quirinale si apprende che il Presidente della Repubblica “si augura che non si eserciti su di lui, attraverso interpretazioni infondate e commenti intempestivi, una intrusione in una fase di esame e riflessione che richiede il massimo di ponderazione e serenita”’. Dagli stessi ambienti si apprende che sulle valutazioni esposte lunedi’ al Presidente della Repubblica dai capigruppo parlamentari del Pdl ”non ci sono allo stato posizioni definite, ma approfondimenti e riflessioni in corso da parte del Capo dello Stato. Attribuire al Presidente orientamenti, posizioni e ipotesi come quelli contenuti oggi nell’articolo di Marzio Breda sul ‘Corriere della Sera’ non corrisponde in alcun modo a quanto accaduto ieri, al tenore della conversazione di ieri e allo spirito della ricerca in cui e’ impegnato il Presidente della Repubblica.
Proprio contro il Quirinale però, Beppe Grillo lancia un nuovo attacco. “Nessuno, e Napolitano lo sa meglio di altri, e’ insostituibile. Lui e’ oggi, che lo voglia o meno, il garante di una situazione politica destinata al fallimento che ha consentito e avallato. Gli chiedo un passo indietro, il passaggio del testimone a un altro presidente che decidera’ se sciogliere le Camere o proporre scenari di governo diversi da quello attuale che e’ insostenibile come Napolitano stesso probabilmente ammetterebbe in privato. Ci sono sempre alternative, signor Presidente, e oggi e’ necessario voltare pagina”.
“Napolitano ci ha provato – scrive Grillo sul suo blog -. Lui voleva, vuole, lo status quo, la stabilita’ politica. Ha creduto che un governo delle larghe intese potesse impedire il crollo del Paese -si legge ancora sul blog-. Invece ha ottenuto l’effetto contrario. E’ stato un doppio azzardo voler rimanere per un altro settennato e accettare un governo condizionato da Berlusconi imputato in piu’ processi che, fosse solo per la statistica, poteva diventare un pregiudicato in breve tempo”.
“Napolitano deve prendere atto che in entrambi i casi queste sue decisioni si sono rivelate un rischio maldestramente calcolato. Non voglio, ne’ mi interessa, mettere in discussione la buona fede del presidente della Repubblica, ma le sue decisioni hanno consegnato il Paese all’immobilita’ per mesi mentre l’economia franava”, prosegue il blog.
Per Grillo, “i cento giorni di Letta hanno prodotto il nulla sotto vuoto spinto in un momento in cui occorrevano azioni immediate e forti per rilanciare l’economia, proteggere le famiglie disagiate e contrattare la nostra posizione in Europa. Prima dell’insediamento del Governo si discuteva della necessita’ di fare in fretta, il piu’ in fretta possibile, sotto l’urgenza dei problemi”.
“Poi, il silenzio, il rinvio, gli annunci e il tentativo di cambiare la Costituzione senza alcun motivo. Napolitano e’ un signore che fa politica dal dopoguerra, in Parlamento dal 1953, conosce deputati, senatori, ministri come un anziano maestro di scuola conoscerebbe ad uno ad uno i suoi ex allievi -prosegue il post-. E’ l’ultimo dei politici della Prima Repubblica ancora sulla scena, dopo la scomparsa di Andreotti, Cossiga e di tanti altri. E’, che lo voglia o meno, il vero punto di riferimento di un Governo di nani. Un’alternanza al Quirinale avrebbe prodotto un cambiamento, un’uscita da una situazione cristallizzata, cosi’ non e’ stato”.
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