Letta e la crisi annunciata: “Ce la possiamo fare abbiamo tutte le risorse per farlo”
‘Togliamo la testa dalla sabbia, liberiamoci della sindrome dello struzzo. Ce la possiamo fare a patto che usciamo dagli alibi”. Lo ha assicurato il premier Enrico Letta, parlando alla Fiera del Levante di Bari della necessita’ di rilanciare il Sud e l’economia.
Guardando alle croniche, storiche, difficoltà del Mezzogiorno ”nessuno di noi puo sentirsi esente da responsabilità. Non è problema individuale ma dell’intera comunità che da secoli concorda sui mali del Sud ma poi non riesce a declinare una cura risolutoria”. “Nessuno di noi puo’ sentirsi assolto -ha proseguito- perché a dispetto dello sforzo di tanti non riusciamo a operare come comunità. Non riusciamo a recuperare, all’interno delle necessità del Mezzogiorno, lo spirito di un Paese coeso. Unica strada per uscire da questa impasse è tirare fuori la testa dalla sabbia, liberarci dalla sindrome dello struzzo e raccontarci la verità. Abbiamo tutte le risorse per risolvere il problema”.
“Non servono annunci shock, ricette miracolistiche o uomini della provvidenza. Serve normalità, in cui noi rappresentanti delle istituzioni parli delle proprie responsabilita’, dia conto delle sue responsabita’ e non di quelle degli altri. Cosa che e’ sempre facile fare”, ha affermato Letta.
“La legge di stabilità la scriveremo noi non Bruxelles – ha sottolineato Letta – perché siamo usciti dalla procedura di deficit eccessiva”. “Nella prossima legge di stabilita’ -ha aggiunto- potremo avere margini di flessibilità grazie alla trattativa che abbiamo avuto sul cofinanziamento che abbiamo portato a casa”. “Ribadisco la centralita’ che ci sara’ nella legge di stabilita’ sulla riduzione delle tasse sul lavoro, con il triplice obiettivo di dare buste paga piu’ pesanti ai lavoratori; dare maggiore competitività alle imprese e rimettere in moto la domanda interna. E’ per questo che sono convinto che ce la possiamo fare, con realismo, determinazione e senso di responsabilita’ e senza nessun banale ottimismo della volonta’. Ci sono le condizioni. Non possiamo buttare a mare i sacrifici, il lavoro e i risultati raggiunti”. Ricordando le iniziative del governo nella scuola e nella lotta alla povertà, Letta ha detto: ”Ci sono quelli che raccontano altre storie su questi cinque mesi. Ma questi che io dico sono fatti, non annunci”. Il premier ha ricordato i provvedimenti portati avanti dal governo per ridurre i costi della politica. ”Più della metà delle auto blu è nel Mezzogiorno, serve sobrietà della politica. Un dato che fa riflettere. E sobrietà nella politica significa fare delle scelte non demagogiche ma giuste e normali”.
Per quanto riguarda l’Ilva, il premier ha ribadito che “lunedì mattina avremo una riunione per trovare una soluzione in linea con quanto fatto”, perché ”il commissariamento ha evitato che quello che è successo mettesse in ginocchio Taranto”. Letta ha definito ”kafkiana la vicenda dell’Ilva”, ribadendo l’intenzione del governo di ”salvaguardare la salute delle persone e la tutela dei lavoratori”.
”Ho l’onore di rivestire un ruolo che non ho cercato, ma che svolgo con una determinazione che cresce nel vedere gli ostacoli e nel vedere anche le opportunità delle cose che si possono insieme realizzare” ha sottolineato Letta. ”Io non sono qui a fare manutenzione ordinaria. Non ho accettato un ruolo del genere in questa logica”, ma per ”cambiare il Paese”. L’Italia ”ha bisogno di cambiamento”. ”Io continuerò a combattere con tutte le mie forze” per ”cambiare questo Paese” e rilanciarlo, a partire dal Sud, ha concluso Letta.
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