Concordia, ultimo atto: la ricerca dei due corpi imprigionati nel relitto. Ai sommozzatori della Marina la pietosa operazione
Appena le fasi di messa in sicurezza della Concordia saranno ultimate, arriveranno al Giglio gli incursori della Marina militare, ”pronti ad intervenire” per le operazioni di ricerca dei corpi degli ultimi due dispersi del naufragio. “Ci impegneremo al massimo, come sempre abbiamo fatto”, dice all’Adnkronos il Capitano di Fregata Bruno Rocca, responsabile del nucleo dei palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin della Marina militare.”Ci stiamo preparando per essere in condizione di operare sia all’esterno che all’interno della nave con tutte le nostre apparecchiature specifiche”, aggiunge Rocca, che intervenne al Giglio anche nelle fasi immediatamente successive al naufragio. Previsto anche l’impiego dei Rov, sottomarini telecomandati, per le ispezioni dello scafo. Nei mesi scorsi il Capitano di Fregata Rocca è già stato, con i suoi uomini, dentro quel ‘gigante’, ha scrutato ogni suo angolo alla ricerca dei corpi delle vittime del naufragio.”Abbiamo già operato sia all’interno che all’esterno della Concordia subito dopo il naufragio. Ora la situazione sarà probabilmente migliore, perché adesso la nave è dritta e per gli operatori i riferimenti saranno quelli canonici, non più quelli rovesciati come erano quando la nave era piegata su se stessa”.
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