• Home »
  • Evidenza »
  • La coperta troppo corta di Letta: salvata l’Imu ora tocca all’Iva ma il governo non ha fondi. Brunetta minaccia: cade il governo

La coperta troppo corta di Letta: salvata l’Imu ora tocca all’Iva ma il governo non ha fondi. Brunetta minaccia: cade il governo

La coperta troppo corta di Letta: salvata l’Imu ora tocca all’Iva ma il governo non ha fondi. Brunetta minaccia: cade il governo

Si riaccendono le polemiche sul probabile aumento dell’Iva dal 21 al 22%, già dal primo ottobre. Sul tema questa mattina è intervenuto il Sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta. “Le risorse che abbiamo a disposizione per i prossimi 2-3 mesi presentano un percorso impegnativo perché oltre all’Iva c’è anche l’Imu e gli ammortizzatori sociali quindi nelle prossime ore dovremo fare una valutazione complessiva e decidere quali siano le priorità”, ha osservato ai microfoni del Gr1.

Una presa di posizione che non piace al Pdl che chiede al premier Letta di smentire le fonti di governo a riguardo e di onorare gli impegni presi nell’atto di nascita del Governo. “E’ bastata la visita di un giorno a Roma del commissario per gli Affari economici e monetari dell’Ue, Olli Rehn, con le sue inopportune dichiarazioni, che tutti adesso reputano inevitabile l’aumento dell’Iva a ottobre (pare che anche qualcuno all’interno del governo se ne sia convinto), attacca infatti il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta che aggiunge: “Gli accordi di maggioranza prevedevano che non aumentasse l’Iva a ottobre, e così sarà. Altrimenti non ci sarà più la maggioranza”. ”Gli impegni del presidente del Consiglio – spiega – erano chiari: rinunciare all’inasprimento dell’Iva; superare l’attuale sistema di tassazione della prima casa; generale riduzione del costo del lavoro e del peso fiscale. Provvedimenti complementari l’uno all’altro e non alternativi. Per i quali, tra l’altro, il Pdl ha fornito al governo ipotesi di copertura più che sufficienti. A questo punto la risposta spetta solo a Enrico Letta e non a inutili epigoni del Pd o di Sc. Siamo convinti -conclude Bruneta- che il presidente del Consiglio onorerà gli impegni presi”.

Sulla stessa linea Daniele Capezzone per il quale “se davvero scattasse l’aumento Iva, ci troveremmo dinanzi a un caso paradossale di suicidio-omicidio. Di suicidio politico del Governo e della maggioranza che dovessero deciderlo, e di omicidio economico di una domanda interna che è già a livelli bassissimi”. Ricordando che “nei primi sei mesi dell’anno, i consumi interni hanno avuto picchi negativi su tutti i beni tipici della domanda interna”, il presidente della Commissione Finanze della Camera, sottolinea che “un aumento non farebbe altro che accentuare la tendenza depressiva e recessiva”. “Sarebbe totalmente inaccettabile, un segnale devastantee” taglia corto.

Contro il rincaro anche il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. “L’aumento dell’Iva porterebbe più danni che vantaggi – dice – Ci auguriamo che le anticipazioni della stampa vengano presto smentite dai fatti. Più che seguire i consigli dell’Europa, è tempo di far prevalere il buon senso sulla logica del rigore, senza penalizzare i consumatori e le attività produttive”. Polemico con il Pdl il responsabile economico del Pd Matteo Colaninno. “La politica economica – sostiene -dovrebbe essere una sfida di comune responsabilità tra le forze di maggioranza. Il Pdl pensa invece di giocare allo scaricabarile, di fare semplicemente campagna elettorale, come ha fatto sulla vicenda Imu, intestandosi uno sforzo e un risultato comune. Al presidente Brunetta dico che la sfida lanciata a Letta e Saccomanni su Imu e Iva è una sfida comune, riguarda noi ma riguarda anche lui”. “Brunetta, da valente economista, conosce benissimo i vincoli finanziari stringenti del Paese, la difficoltà estrema delle coperture. Ma fugge da una visione di insieme per fissarsi di volta in volta sul tema che lo interessa e sul quale intende fare propaganda. Sappia che sul tavolo, dovranno essere considerate complessivamente le ineludibili priorità del Paese: cassa integrazione, scuola, Iva, cuneo fiscale, solo per citarne alcune. Se il Pdl dispone del moltiplicatore dei pani e dei pesci -conclude Colaninno- si faccia avanti e lo renda disponibile per tutti”.