Fassino: “Senza rimborsi per compensare l’Imu niente stipendi ai dipendenti”. Il Governo: “I fondi ai comuni entro settembre”
Se non verrà subito rimborsato ai Comuni il gettito legato alla mancata prima rata Imu “al 30 settembre molti Comuni non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti perché non hanno liquidità”. Così il presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) Piero Fassino, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Bilancio della Camera. L’erogazione del gettito, aggiunge Fassino, deve arrivare subito: “entro domenica”. Immediata la replica del governo. Una nota di palazzo Chigi ricorda “che il decreto legge n. 102 del 2013, che ha disposto la soppressione del versamento della rata, ha contestualmente previsto che tali risorse saranno attribuite ai Comuni sulla base di un decreto del ministro dell’Interno, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza Stato-Città da adottare entro il 30 settembre 2013″. “Considerata l’urgenza manifestata dal presidente dell’Anci, il governo si fa carico delle esigenze dei Comuni ed adotterà, agli inizi della prossima settimana, i provvedimenti attuativi necessari ad assicurare ai Comuni le risorse necessarie”, si legge ancora.
Nel suo intervento Fassino sottolinea che “negli anni dal 2007 al 2014 il contributo finanziario apportato dai Comuni al risanamento della finanza pubblica è stato di 16 mld di euro, di cui 4,5 mld per contributo dei comuni al patto di stabilità”. E avverte: “Non si può continuare sulla strada costante della riduzione delle risorse” e “al di sotto di quello erogato nel 2013 non siamo in condizione di garantire ciò che abbiamo garantito finora”. Fassino precisa che “anche sul patto di stabilità siamo arrivati al punto limite”. “Dal 2014 – aggiunge – bisogna aprire una fase nuova nel rapporto finanziario con i comuni” e non è possibile “mantenere l’attuale configurazione del patto di stabilità”.
“Ad agosto su molti giornali si è parlato di città piene di buche” dice ancora il presidente dell’Anci, ma il fatto non è che i sindaci non si accorgono delle buche, “è che non ci sono soldi per fare manutenzione ordinaria: siamo al punto limite”. I sindaci chiedono inoltre “una revisione e integrazione della disciplina della tassa di soggiorno, un tributo a titolo facoltativo che però va concesso a tutti i comuni e non solo ad alcuni”. La tassa di soggiorno va estesa a tutti i comuni perché, spiega Fassino, nel nostro paese il flusso turistico è generalizzato. Intervenendo in audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze alla Camera, il presidente dell’Anci lancia infine un appello affinché la service tax ”non sia più onerosa dell’Imu”. “Siamo disponibili a sederci a un tavolo e a condividere l’impostazione della service tax, ma occorre sia un contributo equo e sostenibile”.
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