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A un passo dalla crisi, Cdm a vuoto: aumenta l’Iva. Letta al Pdl: “Italia prima di tutto”

A un passo dalla crisi, Cdm a vuoto: aumenta l’Iva. Letta al Pdl: “Italia prima di tutto”

E terminata con una resa dei conti in consiglio dei ministri. Con Letta che dice: “Io non vivacchio, o si rilancia o si chiude”. Mentre salta il decreto per congelare l’aumento dell’Iva e per il rifinanziamento della cassa integrazione. Per il governo Letta la strada si fa drammatica. E il ministro Zanonato ammette: “E’ quasi crisi”. Il premier la prossima settimana si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia. Accadrà lunedì o martedì. Ma già il Pdl avverte: “Nessun chiarimento senza giustizia”. O meglio, senza il salvataggio di Berlusconi. Ma la linea di Palazzo Chigi è netta: “L’Italia prima di tutto”, è il testo di un tweet di palazzo Chigi.”Senza un chiarimento non si può andare avanti”, avrebbe ribadito un Enrico Letta particolarmente determinato che non avrebbe nascosto il suo disappunto per il ‘timing’ scelto dal Pdl di far uscire la notizia delle dimissioni dei propri parlamentari mentre lui parlava alle Nazioni Unite. Dal canto suo anche il vicepremier e segretario del Pdl Angelino Alfano avrebbe subito chiarito che non vogliamo chiarimenti che servono per tirare a campare. Il governo va avanti se centra gli obiettivi, avrebbe aggiunto affermando però che occorre mettere la questione giustizia dentro il chiarimento. Senza questo, ogni chiarimento sarebbe ipocrita. Il governo l’ha voluto il Pdl e il Pdl, avrebbe proseguito Alfano, non si fa scaricare le responsabilità di un’eventuale crisi. Niente ipocrisie: non potremmo stare al governo se si aumentassero le tasse e non si tagliassero le spese.

E proprio sul nodo giustizia si sarebbe scatenato un duro botta e risposta con il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini che, a quanto si apprende, ha subito ribattuto al vicepremier: “Per il Pdl la giustizia è sinonimo di problemi giudiziari di Berlusconi e non esiste la possibilità di barattare la durata del governo con cedimenti sulle regole”. Inoltre, Franceschini, riferendosi all’eventuale programma da definire per rinnovare la fiducia al governo, ha chiarito: “Dovrebbe esserci scritto ‘rispetto dello Stato di diritto’”.

La giornata del resto si era aperta in un clima analogo di contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra. A scatenare per primo le reazioni è stato il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta secondo il quale ”il governo non c’entra in questa vicenda, o meglio; il governo viene eletto da una maggioranza, nella maggioranza ci sono Pd, Pdl-Fi e Sc”. ”Bene, non è possibile che questa stessa maggioranza che regge il governo cambi al Senato per votare retroattivamente la decadenza di Berlusconi”, ha sottolineato in una dichiarazione a ‘Prima di tutto’ su Radio Rai Uno. ”La fiducia? Se sarà per il governo, non ci sarà alcun problema, il problema sarà del Partito democratico: con chi vota la fiducia, con la stessa maggioranza con cui vuol far decadere Berlusconi?”. Per il senatore e coordinatore del Pdl Sandro Bondi, “se ancora sopravvivesse un residuo di serietà in questo sventurato Paese, si prenderebbe atto senza perdere nemmeno un secondo della crisi di ungoverno e di una maggioranza che non esistono più da tempo almeno dal momento in cui il Pd ha dichiarato guerra ad un proprio alleato di governo”.

Dario Franceschini risponde a Brunetta. “Non c’è più tempo per ipocrisie e furbizie”. L’affondo arriva da Guglielmo Epifani. “Quello del Pdl è un colpo alla schiena dell’Italia che lavora e che cerca di uscire dalla crisi”. “Il Pdl sta scherzando con il fuoco. Una crisi ora è da irresponsabili. Stiamo vedendo la ripresa e il Pdl sta rischiando di far precipitare di nuovo la situazione economica”. Replicano Brunetta e Schifani: “Rispediamo, con decisione, al mittente le opportunistiche accuse che ci rivolge il segretario pro tempore del Pd, Guglielmo Epifani – ha dichiarato il capogruppo Pdl alla Camera -. Dal nostro schieramento politico nessun ‘colpo alla schiena del Paese’, ma anzi un’iniziativa senza precedenti nella storia della Repubblica proprio per difendere i principi di libertà e democrazia sulle quali si fondano le nostre istituzioni repubblicane”. ”E’ il Pd – accusa Brunetta – con il suo atteggiamento irresponsabile e contro i dettami della Costituzione, che sta umiliando l’Italia agli occhi del mondo”. Per il presidente dei senatori del Pdl, “i veri traditori dell’Italia sono quelli che hanno minato quotidianamente, fin dalla sua nascita, un governo che avrebbe dovuto essere di pacificazione”. Intanto è arrivats la bacchettata dell’Ue. “Ciascuno si prenda le sue responsabilità nella vita politica italiana”, ha detto un portavoce della Commissione europea.