Telecom, Bernabe’ pronto a dimettersi: un passo indietro per evitare una spaccatura nel Cda. Sarmi in pole position
Franco Bernabè sarebbe pronto a rassegnare le sue dimissioni dalla presidenza di Telecom. Secondo quanto risulta all’Adnkronos, il manager avrebbe preso la decisione di fare un passo indietro per evitare una spaccatura in cda, giovedì prossimo. Dopo l’accordo di Telefonica con gli altri soci di Telco, con il controllo di Telecom che di fatto passa agli spagnoli, Bernabè si sarebbe convinto che non ci sarebbe più lo spazio sufficiente per portare avanti il suo progetto di sviluppo e rilancio della compagnia telefonica.
Secondo alcune fonti, si sarebbe già individuato il potenziale sostituto nell’attuale amministratore delegato di Poste italiane Massimo Sarmi. Questo, a dimostrare che ormai la decisione sarebbe stata presa. Bernabè, del resto, ha già espresso pubblicamente, mercoledì in audizione al Senato, tutte le sue perplessità su un’operazione che sostiene di aver “appreso solo dalla lettura dei comunicati stampa”. Un presa di distanza evidente che lo ha portato poi ad annullare gli impegni pubblici previsti per oggi, un nuovo round di fronte alle commissioni parlamentari a Palazzo Madama e un appuntamento alla Farnesina. In queste giornate di riflessione, e di continuo confronto con i suoi più stretti collaboratori, il manager di Vipiteno avrebbe maturato una decisione che considererebbe, a questo punto, inevitabile visti gli ultimi sviluppi. Eloquente la considerazione che Bernabè ha fatto, sempre in Senato, riferendosi all’atteggiamento tenuto dal ‘Sistema Italia’ nei confronti del futuro di Telecom Italia: “per arrivare a scelte differenti, dovevamo tutti quanti pensarci prima”.
A pesare sulla decisione, sarebbero stati anche i contatti avuti in queste ore con alcuni soci. In particolare, Bernabè avrebbe constatato che la reazione immaginata, un aumento di capitale aperto a soci attuali o nuovi che avrebbe potuto assicurare solidità alla compagnia telefonica, sarebbe allo stato difficilmente praticabile. ”La probabilità è più che una possibilità e io dico che è possibile ma difficile da realizzare”. Ha commentato così l’ipotesi di una nuova legge sull’offerta pubblica di acquisto il viceministro allo Sviluppo economico,Antonio Catricalà, a margine del convegno sulle telecomunicazioni organizzato da Corecom Lazio. ”Se c’è l’accordo – ha precisato – si può fare, ma non deve essere una regola buona per una sola partita, ma in senso generale per tutte”.
Commentando l’acquisto di Telecom da parte di Telefonica, Catricalà ha spiegato che ”il passaggio di controllo non è una cosa fatta, possiamo accompagnare questa fase e rassicurare il Paese e i cittadini sulla qualità del servizio e sul fatto che non sarà abbandonata la capacità di Telecom di creare ricchezza, occupazione e tecnologia”. ”Siamo in tempo per fare tutto – ha aggiunto – e dobbiamo tenere i nervi saldi e, in ambito delle regolamentazioni europee, fare una scelta accurata, moderata e proporzionata al risultato che vogliamo ottenere”. Dunque, secondo il viceministro, ”non è successo nulla di irreparabile” e ciò che non deve accadere è un ”epilogo totalmente negativo della scelta sbagliata presa anni fa sulla privatizzazione”. In merito al possibile intervento legislativo per la gestione dello scorporo societario di Telecom il viceministro ha osservato che ”finora lo scorporo societario sembra sia volontario: un atto non scontato e sufficiente. Quindi, non bisogna intervenire con strumenti autoritativi”. ”Se l’intenzione verrà a mancare – ha sottolineato Catricalà – si potrà fare come per Snam e sempre con un’operazione market frien
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