Scatta l’aumento dell’Iva: dal 21% al 22%. Dai computer al vino, dai vestiti alla benzina prezzi in alto. Si salvano pane e pasta
Il Codacons stima una stangata per le famiglie fino a 349 euro l’anno e un calo dei consumi del 3 per cento su base annua. Secondo Adusbef e Federconsumatori, la stangata andrà dai 207 ai 260 euro l’anno (62 euro solo per l’ultimo trimestre ottobre-dicembre). Alcuni grandi gruppi, come hanno fatto in un comunicato l’Ikea e la Esselunga, hanno promesso che assorbiranno l’aumento dell’imposta senza effetti sui prezzi.
L’aliquota che passa al 22 per cento è quella ordinaria che si applica ai beni e i servizi che non rientrano nell’aliquota ridotta al 10 o in quella super ridotta al 4 per cento riservata a pane fresco, burro, latte, frutta e ortaggi e altri alimenti di prima necessità. Quello che scatterà oggi è il secondo rialzo di un punto nel giro di due anni: l’aliquota era già salita dal 20 al 21 per cento dal 17 settembre 2011 in pieno governo Berlusconi. Gli effetti sull’inflazione sono stati già calcolati dalla “nota di aggiornamento” al Def: passerà da una media dell’1,5 per quest’anno al 2,1 per cento del prossimo. Si tratterà tuttavia di uno “scalino”, perché dal 2015 l’inflazione ricomincerà a scendere.
Saranno soggetti ad aumenti vino, birra, succhi di frutta e alimenti pregiati come i tartufi. L’Iva aumenterà anche per le automobili, gli accessori auto, i pezzi di ricambio. E costerà di più anche la manutenzione e la riparazione dell’auto. Costeranno di più abbigliamento, calzature, pelletteria, biancheria per la casa, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e piccoli elettrodomestici, detersivi, televisori, radio, hi-fi, computer e prodotti di cancelleria. La stretta riguarderà poi estetista, barbiere e parrucchiere, lavanderia e tintoria, gioielli e bigiotteria.
Secondo la Cgia di Mestre fra le voci che subiranno i rincari maggiori ci sono i trasporti, a partire dai carburanti, con un aggravi medi di 39 euro. Altri 20 euro aggiuntivi graveranno sulla spesa per l’abbigliamento e le calzature e altri 17 euro per l’acquisto della mobilia e degli elettrodomestici. Per l’associazione l’aumento colpirà di più le famiglie numerose e più povere. Per i single l’aggravio potrà arrivare fino a 99 euro e per un lavoratore dipendente con moglie e figli a carico fino a 120 euro.
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