Usa nel caos, Obama respinge la proposta dei repubblicani di un accordo a tempo. Si tratta a oltranza
Non c’è stata l’annunciata svolta nel caos politico americano che ha portato allo stop alle spese federali, il cosiddetto shutdown e sul quale si agita inoltre lo spettro ben peggiore di un default tecnico. Secondo il Tesoro, infatti, il 17 ottobre gli Usa raggiungeranno il tetto imposto per legge all’indebitamento (16.700 miliardi di dollari) e non saranno più in grado di rispettare i propri impegni finanziari. I Repubblicani avevano formalizzato a Barack Obama la richiesta di innalzare il tetto del debito in modo temporaneo, per sei settimane. In tal caso, la data fatidica slitterebbe al 22 novembre. Ma Barack Obama avrebbe sostanzialmente respinto la proposta di sfondamento del debito per 6 settimane avanzata dai repubblicani perché “subordinata all’apertura di una trattativa sull’intero pacchetto fiscale”. Lo ha reso noto il New York Times sul suo account su twitter dopo l’incontro del presidente Usa con Boehner. Quest’ultimo, al termine dei colloqui col presidente Usa, è tornato a Capitol Hill “scuro in volto”. I contatti tra Casa Bianca e repubblicani, però, non si sono interrotti e la trattativa, secondo quanto riferiscono fonti democratiche, proseguirà ancora nella notte. “Un incontro utile. Il confronto continuerà”. Così Eric Cantor, capogruppo repubblicano alla Camera, ha commentato il meeting con il presidente Barack Obama. Ma nemmeno una parola se il presidente avesse accettato o meno la loro proposta.
ll presidente Obama e i leader repubblicani si sono detti d’accordo nel proseguire le comunicazioni anche nelle prossime ore, nella notte di giovedì. Lo rende noto il portavoce di John Boehner, parlando di un incontro “utile e produttivo”.
Barack Obama, scrive invece il New York Times, ha rifiutato la proposta dei deputati repubblicani perchè non comportava contemporaneamente un voto della Camera a favore del finanziamento dello Stato e quindi la fine dello shutdown.
Secco il comunicato della Presidenza Usa: “Dopo una discussione su possibili passi in avanti, non è stata presa alcuna decisione specifica”. Tuttavia, la nota dice che il confronto “continua”. Il Presidente – si legge nella
nota della Casa Bianca – ha avuto un buon incontro con i membri della leadership repubblicana alla Camera questa sera, durato circa un’ora e mezza. Il Presidente, insieme al Vice Presidente, il Segretario del Tesoro Lew, Denis McDonough e Rob Nabors, ha ascoltato i repubblicani nella presentazione della loro proposta.
Dopo una discussione su possibili passi in avanti, non è stata presa alcuna decisione specifica. Il presidente non vede l’ora di fare progressi continuando il confronto con tutti i componenti di Capitol Hill. L’obiettivo del presidente – conclude la nota – resta quello di assicurare che siano pagate le bollette che abbiamo sostenute, riapra il governo e si torni a far crescere l’economia, creare posti di lavoro e rafforzare la classe media”.
A questo punto, la legge in teoria potrebbe essere messa comunque ai voti dalla House già nelle prossime ore. Tuttavia, la Casa Bianca e i democratici di Capitol Hill, aggiunge il Nyt, ritengono che difficilmente i leader del Grand Old Party, in prima linea lo Speaker, John Boehner, riusciranno ad ottenere i voti necessari alla sua approvazione. Un’ampia porzione dei deputati legati al Tea Party, infatti, già da tempo ha fatto sapere che non voteranno mai una legge che permette lo sfondamento dei termini entro cui pagare il debito.
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