Il caso Priebke scuote Roma, i legali della famiglia: “Se la Chiesa vieta i funerali, li celebreremo in strada”
“Se il Vicariato dovesse arrivare a vietare la chiesa, i funerali si possono celebrare anche in strada, siamo pronti a farli fuori dalla chiesa”. Lo dice all’Adnkronos l’avvocato Paolo Giachini, in merito a quanto affermato sabato dal Vicariato, che precisava che “non è previsto alcun funerale in chiesa a Roma per Erich Priebke”.
“Mi sembra che la nota del Vicariato sia stata male interpretata – spiega l’avvocato - Da una fonte del Vicariato mi è stato detto che Priebke il diritto alla cerimonia religiosa ce l’ha. Una volta terminato l’esame autoptico, dopo aver ottenuto l’autorizzazione a traslare la salma, ci rivolgeremo a una chiesa e chiederemo di poter svolgere le esequie”.
“Ne faccio una questione di libertà religiosa – prosegue il legale – Non mi risulta che i fedeli possano essere cacciati dalle chiese, peraltro abbiamo già ricevuto offerte da parte di diverse chiese che si sono dichiarate disponibili a celebrare i funerali”.
In merito alle dichiarazioni del sindaco di Roma, Ignazio Marino, sulla sepoltura di Priebke, l’avvocato Giachini parla di ”polemica sterile. La legge prevede che chi è stato forzatamente portato a Roma ed è morto a Roma abbia diritto ad essere seppellito, tra l’altro non abbiamo ancora avanzato alcuna richiesta di sepoltura. Quando sarà fissato il giorno dei funerali, e cioè dopo che avremo ottenuto il certificato sulle cause della morte, non perderò tempo ma è ancora tutto da decidere”.
Secondo il presidente della Comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, Priebke dovrebbe essere seppellito in Germania. “C’è solo una soluzione, la logica impone che torni nel Paese dove è nato, che torni in Germania e sia sepolto nella sua città natale”, dice Pacifici in un’intervista all’agenzia tedesca Dpa. Priebke era originario di Hennigsdorf, una cittadina di circa 25mila abitanti nello stato orientale tedesco del Brandeburgo.
Intanto si dice disponibile a celebrare i funerali Aniello D’Angelo, ex diacono nella frazione di Palinuro del Comune di Centola (Salerno) e fondatore della ‘Chiesa Cristiana Ecumenica, Cattolica, Apostolica’, un ente di culto nato nel settembre dello scorso anno. Sulla sua pagina Facebook D’Angelo tra l’altro scrive: “Nessuno può conoscere il ‘misterioso’ dialogo interiore, fra l’uomo e Dio e nessuno può giudicare o misurare la misericordia di Dio. Siamo tutti peccatori e commettiamo ogni giorno crimini che possono uccidere molte più persone di un Priebke qualsiasi! Per tali ragioni, pubblicamente, mi rendo disponibile a celebrare le esequie del mio ‘fratello’ Erich Priebke! Lo chiedo al Presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro della Giustizia”.
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