Una manovra senza tagli alla sanità, ma con pochi vantaggi fiscali. Cgil e Uil pronti allo sciopero
Per la prima volta c’è una legge di stabilità con cui i conti quadrano senza aumentare le tasse e senza tagli al sociale e alla sanità”. Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando a palazzo Chigi della legge di stabilità. “Abbiamo corso, sono molto contento ma oggi siamo in grado di presentare la legge di stabilità che è fatta in due tempi, oggi e con il passaggio parlamentare”, ha spiegato il presidente del Consiglio che è tornato più volte sulla questione dei tagli alla sanità: “Chiedo ai cittadini di ripensare a quello che abbiamo letto sui giornali, si è raccontato tutto il contrario: tagli non ce ne sono, voglio tranquillizzare le voci allarmistiche di questi giorni”. Letta ha poi sottolineato: “Non c’è pressione fiscale che aumenta su cittadini e imprese, anzi diminuisce in una dimensione che indica un percorso che vale per tutto il triennio”.
L’intervento complessivo della Legge di Stabilità per il 2014 è di 11 miliardi e mezzo. Nella conferenza stampa il presidente del Consiglio ha spiegato le misure previste: “La pressione fiscale nel triennio va dal 44% al 43,3%”, ha aggiunto il premier. La legge di stabilità, nel triennio, “riduce di 5 mld le tasse sui lavoratori e di 5,6 mld le tasse sulle imprese”. Letta evidenzia con forza che il provvedimento agevola, per quanto riguarda i contratti di lavoro, “il passaggio dal tempo determinato al tempo indeterminato”. Nella legge di stabilità non c’è l’aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie, ma “c’è un aumento del bollo sulla gestione dei titoli”, ha detto ancora Letta.
Nella legge di stabilità non ci sono dunque tagli per la sanità per il periodo 2014-2015. “E’ la prima volta in 10 anni che non ci sono tagli alla sanità. Sono veramente contenta perché in questo modo abbiamo messo in sicurezza la salute degli italiani per i prossimi anni. Ora abbiamo le basi per fare buona sanità”. Lo ha ‘twittato’ il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Plaude anche Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni: “E’ molto positiva la scelta fatta sul tema della sanità. Siamo soddisfatti che siano state ascoltate le nostre buone ragioni”.
A quanto apprende l’Adnkronos Salute, nella legge di stabilità sarebbero state trovate anche le coperture finanziarie per i 2 miliardi di ticket sanitari che sarebbero dovuti scattare il primo gennaio 2014, come previsto dalla manovra Tremonti del 2011, prima della bocciatura da parte della Corte Costituzionale
Nella manovra si prevede inoltre lo “stop” a quella che è una “anomalia italiana”: alle elezioni si voterà in un giorno solo, di domenica, e non in due. Così lo stesso Letta che ha parlato di un risparmio di 100 mln.
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