L’economia batte un colpo. Bankitalia: “Ci sono segnali di ripresa, inversione di tendenza entro la fine dell’anno”
Negli ultimi mesi, anche in virtù del miglioramento del ciclo economico europeo, “sono emersi per l’economia italiana alcuni segnali qualitativi positivi”. E’ quanto evidenzia Bankitalia nel suo bollettino trimestrale. Il giudizio delle imprese sulle condizioni per investire “è migliorato, tornando su valori prossimi a quelli precedenti la crisi dell’estate del 2011, sia nell’industria sia nei servizi”.
Il calo della produzione industriale è proseguito in luglio e, in misura minore, in agosto; nel trimestre estivo il ritmo di caduta del pil “dovrebbe essersi pressoché annullato”. Si profila, in linea con il quadro prefigurato nel Bollettino economico dello scorso luglio, “la possibilità diun’inversione di tendenza dell’attività economica entro la fine dell’anno, cui la ripresa degli investimenti fornirebbe un contributo significativo”.
Dall’inizio dell’estate, rilevano gli economisti di Via Nazionale, in Italia sono emersi segnali di stabilizzazione, anche se la congiuntura rimane debole nel confronto con il resto dell’area dell’euro el’evoluzione nei prossimi mesi rimane incerta.
Le più recenti valutazioni degli imprenditori indicano un’attenuazione del pessimismo circa l’evoluzione del quadro economico generale. Il miglioramento della fase ciclica riflette la ripresa delle esportazioni, cui si associano segnali più favorevoli per l’attività di investimento. La spesa delle famiglie è ancora frenata dalla debolezza del reddito disponibile e dalle difficili condizioni del mercato del lavoro. Nel secondo trimestre del 2013 il pil è diminuito dello 0,3 per cento rispetto al periodo precedente, un calo decisamente più contenuto rispetto ai due trimestri precedenti. Se l’attività economica restasse sul livello raggiunto nel secondo trimestre, nel complesso del 2013 il prodotto diminuirebbe dell’1,9 per cento.
Gli indicatori congiunturali disponibili segnalano che nei mesi estivi il Pil si sarebbe stabilizzato. In agosto e, secondo le valutazioni, in settembre si è ridimensionato il calo della produzione industriale. I sondaggi qualitativi condotti presso le imprese in settembre segnalano un minor pessimismo.
“E’ essenziale non disperdere le opportunità offerte dal miglioramento del quadro congiunturale dell’area dell’euro e dai primi segnali di stabilizzazione in Italia”, continua Bankitalia. Le politiche di sostegno alla liquidità delle imprese “stanno avendo effetti favorevoli”. E “l’impegno a promuovere la crescita nell’ambito di un disegno riformatore coerente e sistematico e il rispetto scrupoloso degli obiettivi di bilancio rimangono elementi cruciali per sciogliere i nodi che soffocano la capacità competitiva dell’economia italiana”.
Per garantire il conseguimento dell’obiettivo per il disavanzo nel 2013 “sarà necessario un attento monitoraggio dei conti negli ultimi mesi dell’anno”, evidenzia Bankitalia. In un quadro macroeconomico meno positivo di quello prospettato in aprile, il governo, ricorda Bankitalia, si è impegnato a mantenere l’indebitamento netto per il 2013 entro la soglia del 3,0 per cento del Pil. A tal fine è stato approvato lo scorso 9 ottobre un intervento correttivo pari allo 0,1 per cento del prodotto. L’avanzo primario sarebbe pari al 2,4 per cento del PIL. Per garantire il conseguimento dell’obiettivo per il disavanzo sarà necessario un attento monitoraggio dei conti negli ultimi mesi dell’anno.
La congiuntura economica sfavorevole “continua a incidere negativamente sulla qualità degli attivi bancari e contiene la redditività degli intermediari”, rileva il Bollettino. Tuttavia, “cresce la raccolta al dettaglio; la posizione patrimoniale è migliorata nel primo semestre”. ”Le tensioni sull’offerta di prestiti restano un freno alla ripresa”, evidenzia poi Bankitalia. La flessione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie “è proseguita; qualche segnale di attenuazione delle difficoltà di accesso al credito è riportato dalle imprese nei sondaggi, ma l’offerta di prestiti, che continua a risentire del peggioramento del rischio di credito dovuto al prolungarsi della recessione, è destinata a migliorare solo gradualmente”. Il bollettino di Bankitalia certifica anche l’esercito dei cerca lavoro. Nel secondo trimestre del 2013 il numero di persone in cerca di occupazione è stato pari a circa 3,1 milioni, il valore più elevato dal 1992.
Questo, anche se il tasso di disoccupazione, sempre nello stesso trimestre, è aumentato in misura più contenuta rispetto ai mesi precedenti: + 12 per cento anche per effetto del calo dell’offerta di lavoro. La dinamica del tasso di disoccupazione giovanile, 15-24 anni, è rimasta sostenuta e l’indice ha raggiunto il 37,3 per cento (3,4 punti percentuali in più rispetto a un anno prima).
Un dato che nei mesi estivi è schizzato verso l’alto: se il tasso di disoccupazione in agosto è arrivato al 12,2 per cento per i giovani under 24 , al netto di fattori stagionali ha raggiunto il 40,1 per cento. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è diminuito di mezzo punto percentuale, al 63,4 per cento nel secondo trimestre. E la partecipazione “è scesa soprattutto tra i più giovani, in prevalenza per ragioni connesse con attività di studio e formazione”, prosegue il report Bankitalia.
Bankitalia rileva che i comportamenti di spesa degli italiani “restano assai prudenti, anche se è sensibilmente migliorato il clima di fiducia delle famiglie”. “In primavera il reddito disponibile ha ripreso a scendere, sebbene in misura modesta; la propensione al risparmio si è mantenuta su valori prossimi a quelli registrati nei primi tre mesi dell’anno, quando ha segnato un marcato rialzo”, si aggiunge.
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