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Lapo si confessa: “Ho subito abusi sessuali a 13 anni”. Dalla dislessia al voto per Berlusconi nell’intervista verita’

“Da quando ho compiuto 13 anni ho vissuto cose dolorose che poi mi hanno creato grosse difficoltà nella vita. Cose capitate a me e ad altri ragazzi. Parlo di abusi fisici. Sessuali. Mi è accaduto. Li ho subiti”.

Lapo Elkann si racconta in una lunga intervista al Fatto Quotidiano e parla anche di aspetti della sua vita che non aveva mai svelato prima. Dalla decisione della famiglia di farlo studiare in un collegio gesuita per i problemi di dislessia (“l’ho vissuta come una vera e propria punizione”, spiega), alla sua esperienza da militare a Cuneo (che è finita a botte con un commilitone, “sarà anche buono e non sono cinico ma so come difendermi. Accetto tutto, non gli insulti alla mia famiglia”). Ma soprattutto gli abusi sessuali. “Altre persone che hanno vissuto cose simili non sono riuscite ad affrontarle. Il mio migliore amico, che era in collegio insieme a me per quasi 10 anni e ha vissuto quello che ho vissuto io, si è ammazzato un anno e mezzo fa”, dice ancora Elkann.

“Non ne ho mai parlato prima – spiega ancora Lapo – anche perché voglio che questa storia serva a qualcuno. Sto pensando a una fondazione. Voglio aiutare chi ha passato quello che ho passato io. Parlare è giusto, ma facendo qualcosa di utile, di positivo”.

Il nipote dell’Avvocato parla anche di politica e dice la sua sul declino del Cavaliere: “Ammetto che io Berlusconi, nel ’94, l’ho votato. Nel suo lavoro aveva creato slancio e pensavo potesse replicare lo stesso schema in politica. Poi molto di quel che era stato promesso non è stato fatto e io non l’ho votato più. Come imprenditore e italiano il mio scopo non è dimenticarmi delle tasse. Guadagno e sono contento di pagarle. Poi Berlusconi che pure non è un mio amico, non mi sta affatto sulle palle. Non partecipo al tiro al bersaglio”.

Silvio Berlusconi “ha compiuto errori, come tanti altri – continua Lapo – ma sarei stato felice se avesse fatto di più. Per me non è mai stata questione di destra o di sinistra. Non faccio il radical chic, nè fingo di essere comunista o di sinistra. Di principe rosso ce n’era uno e si chiamava Carlo Caracciolo. Fantastico e inimitabile, ma io sono diverso. Oggi governano Letta e Alfano, il parricida. Possono fare un buon lavoro e anagraficamente, il tempo è dalla loro parte. Quando c’è stato lo show down nel Pdl, ho cercato il numero di Alfano che incontro spesso in treno e poi l’ho chiamato: ‘Lei ha dato prova di avere grandi coglioni’, gli ho detto”.

Elkann, che smentisce di aver votato per Grillo, parla anche di Matteo Renzi. “Mi pare uno che si comporta nello stesso modo che abbia davanti un cameriere o il presidente della Repubblica. Un atteggiamento che mi piace. Troppo facile giocare a fare il duro con chi lavora per te, meno semplice farlo con chi ha più capacità, intelligenza o palle di te”.