Michelle Bonev: ecco il “sistema Berlusconi”. La Pascale chiede danni per 10 milioni
Proprio nel giorno in cui si preannncia un “Ruby 3″, un nuovo filone processuale per il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, l’attrice, produttrice e regista bulgara Bonev parla delle serate ad Arcore. «Lì funziona così: alla fine della festa ogni ragazza ha una richiesta da fare a lui, perché è arrivata per qualcosa, per un ruolo in un film, per una borsa di pitone, per una… per pagare l’affitto, la luce, il gas. Quindi lui rimaneva in sala, tutti uscivamo fuori, ci sedevamo sui divani e poi lui una per una, come il padrino, cominciava ad ascoltare le loro richieste». La Bonev è stata la protagonista della puntata di Servizio Pubblico di giovedì sera, tutta incentrata sulle notti di Arcore. Dichiarazioni pesanti che hanno scatenato la reazione del Pdl che attacca il conduttore Michele Santoro e parla di «giornalismo guardonista». E che hanno indotto Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, ad annunciare una richiesta di danni all’emittente (ma anche al conduttore e all’intervistata) per dieci mlioni di euro.
LA GELOSIA DI FRANCESCA - «Lei a un certo punto conosce anche questa ragazza, Francesca Pascale…», chiede la giornalista. E la Bonev prosegue nel suo racconto: «Berlusconi ha cominciato: ‘Ti devo raccontare di questa ragazza, Francesca Pascale (…). Lei insomma è molto gelosa delle ragazze che sono intorno a me perché dice che sono tutte zoccole, mignotte, sono tutte poco di buono, e lei vorrebbe stare vicino a me per proteggermi da queste, però insomma vorremmo fare una cerchia di amiche più vicine che sono per bene, lei ha detto che voleva conoscerti”». Poi il racconto continua: «Siamo veramente diventate molto amiche, prima, come due sorelle. Io la invito in barca con me nel weekend, il maggiordomo da Arcore la chiama e le dice: ‘Guarda che stasera verranno 20…domani sera verranno 20 ragazze. Stasera ce ne sono 10. Quindi magari vieni perché qua si ricomincia tutto, io sai sono andato lì a fare testimonianze, ho paura, i miei figli, le mie cose, ti prego vieni, tu sei l’unica che facendo il casino magari riusciamo a mandare via la metà’» (…) «E lei allora mi dice: ‘Dobbiamo ripartire, dobbiamo ripartire, vado ad Arcore, faccio un blitz’. Quando siamo andati ad Arcore lui ci ha accolto, mi ha detto: ‘Michelle, io non la amo. Lei vuole restare qui, io non la amo»…
«SAPEVO QUELLO CHE FACEVO» - Durante l’intervista la Bonev racconta poi il «perché» dei suoi incontri con Silvio Berlusconi: «Sono iniziate le sue avances . Poi grande festa. E dopo la festa siamo stati insieme. Eravamo andati così lontano che se io non avessi…il contratto non arrivava. Io ero consapevole di quello che facevo. Poi ti auto-convinci che ti vogliono bene perché è più facile accettare compromessi, ma sempre di compromessi si trattava».
LA MENZOGNA - «Perché proprio adesso si è decisa a parlare?», chiede l’inviata. E Bonev risponde: «Perché ho vissuto solo nella menzogna soprattutto negli ultimi 4 anni, dove non solo sono stata male, ma non sono riuscita nemmeno ad avere niente per cui io sono andata… io sono l’esempio che comunque non serve fare tutti i compromessi che pensiamo di fare, alla fine non arrivi da nessuna parte».
Social