Corteo antagonisti, Roma in trincea: scontri e bombe carta. Black bloc in azione, 12 arresti
Scontri, lanci di bottiglie, sassi e bombe carta alla manifestazione degli antagonisti a Roma. Il corteo dei movimenti che lottano per la casa è partito da San Giovanni con circa un’ora e mezza di ritardo rispetto alla tabella di marcia che prevedeva l’inizio della manifestazione alle 14. Tra le migliaia di partecipanti anche ‘No Tav’ e ‘No Muos’. Ad aprire il corteo un camion con uno striscione bianco: ‘Contro precarietà e austerità organizziamo la nostra rabbia’.”Siamo 70mila” hanno fatto sapere gli organizzatori. Blindata la capitale con le forze dell’ordine a presidiare l’intero percorso. Nel sottopasso vicino a Porta Pia sono stati trovati sanpietrini e oggetti contundenti nascosti. Lanci di bottiglie e urla sono partiti dal corteo degli antagonisti all’incrocio tra via Gioberti e via Napoleone III, dove si trova la sede di Casapound. Un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo per dirigersi verso l’ingresso del centro sociale di destra, ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine, che, in assetto antisommossa, hanno formato un cordone all’imbocco di via Napoleone III. Un carabiniere colpito da una bottiglia di vetro è rimasto lievemente ferito.
Attraversando piazza della Repubblica, il corteo è poi giunto in via XX Settembre dove contro la sede del ministero dell’Economia sono state lanciate uova, bottiglie e tre bombe carta. Un fitto lancio di sassi contro i blindati delle forze dell’ordine che presidiano il ministero è partito da un gruppo numeroso di incappucciati, circa 200, che si sono staccati dal corteo, e la polizia li ha caricati. Per coprire la propria via di fuga, gli incappucciati hanno scaraventato in mezzo alla strada i cassonetti a mo’ di barricate, chiudendo via Quintino Sella, la traversa di via XX Settembre di fronte al Mef. Dopo gli scontri dodici manifestanti sono stati fermati.
Gli incappucciati sono entrati in azione anche in via Boncompagni, dove hanno sfondato le vetrine della filiale Unicredit. Nella strada cassonetti sono stati dati alle fiamme. Alcuni cassonetti sono stati rovesciati in mezzo alla strada anche in Corso d’Italia. Almeno altre otto bombe carta sono state lanciate poi tra la sede del ministero delle Infrastrutture e la sede delle Ferrovie dello Stato, in viale del Policlinico. Alcune bombe carta sono state lanciate anche all’indirizzo delle camionette dei carabinieri. Contro le forze dell’ordine anche un nuovo lancio di bottiglie.”La lotta non finisce. Al via l’accampata sociale” dicono gli organizzatori del corteo di lotta per la casa, che hanno piantato alcune tende davanti al ministero delle Infrastrutture. Molti di loro, assicurano, sono intenzionati a trascorrere qui la notte. La manifestazione di oggi, scandiscono dagli altoparlanti gli organizzatori, costituisce la base per altre lotte sociali, di difesa del diritto alla casa e del lavoro. Nel frattempo la piazza si è riempita di persone, molte delle quali danzano attorno al camion simbolo della protesta con lo striscione ‘La lotta comincia da qui’.
‘Una sola grande opera: casa e reddito per tutti’ uno degli slogan della manifestazione. La parola d’ordine, lottare contro la precarietà. Tante anche le maschere di Anonymous tra i giovani e le bandiere ‘Stop austerity’. In molti hanno trascorso la notte sul prato prospiciente la basilica di San Giovanni. Alla manifestazione anche circa 300 tra studenti universitari, delle scuole superiori e appartenenti a diversi centri sociali. In piazza molte bandiere dell’Usb e di Rifondazione comunista, di quanti avevano già preso parte al corteo di venerdì. Tra gli slogan ‘No alle larghe intese, sì al fronte unico contro il capitalismo’. In piazza anche l’Assemblea nazionale delle donne con uno striscione ‘Contro gli uomini che odiano le donne, i governi che odiano le donne, gli Stati che odiano le donne’ e una delegazione dei No Tav Piemonte: “Siamo tranquilli e abituati a ben altre situazioni, siamo sempre in trincea in Piemonte. Siamo qui perché condividiamo i motivi della protesta ma non è la nostra manifestazione e speriamo di non essere strumentalizzati. Spesso dai mezzi di informazione veniamo accomunati ai black bloc ma non siamo persone violente. Difendiamo solo il nostro territorio”.
LA TRASFORMAZIONE DEI BLACK BLOC - Colpiscono con il volto coperto, vestiti di nero e nascosti dai cappucci, poi, dopo gli attacchi, si cambiano indossando delle felpe anonime, perlopiù di colore grigio, per poi tornare tra la folla e rendersi così ‘invisibili’ nella massa dei manifestanti: è il singolare modus operandi notato dalle forze dell’ordine per quanto riguarda diversi incappucciati protagonisti degli scontri. Nella Capitale quattromila gli uomini in campo per presidiare la città e gli ‘obiettivi sensibili’. Le strade del centro sono state liberate da cassonetti e automobili, i negozi hanno in gran parte deciso per la chiusura e tante banche hanno coperto con il legno le vetrine per paura di ‘blitz’ violenti. Ed è scattata, come previsto, la chiusura delle stazioni metro Repubblica e Barberini, sulla linea A, Castro Pretorio e Colosseo sulla linea B. COMITATI E MOVIMENTI - ”La macchina della paura è partita in pompa magna. E con essa anche la macchina della repressione, oggi infatti a Roma il clima si è scaldato, ma certo non a causa di black block o presunti terroristi”. Così i Comitati e movimenti verso il 19 Ottobre prima dlela manifestazione.I Comitati, in una ”riflessione sulla macchina repressiva”, sottolineano che ”in questi giorni le ragioni del corteo e la rabbia che ci spinge a scendere in piazza non hanno sfondato la cortina di ferro della stampa mainstream” e che le uniche notizie che sono uscite” sono state ”in termini di gestione dell’ordine pubblico. Martellante è stato il bombardamento: ‘gli spaccavetrine scendono a Roma’, ‘i No Tav – entità che ha sostituito nell’immaginario la fantomatica figura del black block – assedieranno la città”’. E allora, si domandano gli organizzatori della manifestazione contro l’Austerity, ”chi alza la tensione?”.
FERMI E SEQUESTRI- Nella notte quattro anarco-insurrezionalisti di Trento sono stati bloccati vicino al ministero dell’Economia nell’ambito dei controlli preventivi disposti dal questore Fulvio della Rocca. Per loro è stato disposto il foglio di via obbligatorio. Sequestrati inoltre caschi, catene e altri oggetti da guerriglia urbana. Il materiale è stato trovato a bordo di diverse auto fermate durante i controlli. Sono nove le persone denunciate nel corso dei controlli delle forze dell’ordine dislocate in numerosi punti nelle principali vie di accesso e nelle strade della Capitale. Nella notte i Carabinieri hanno identificato e denunciato quattro persone in via Santa Croce in Gerusalemme per porto di armi e oggetti atti ad offendere. Nel corso del controllo è stato sequestrato un coltello, due fionde, una pietra, un moschettone, un passamontagna e una bomboletta di vernice spray.
Poco più tardi in prossimità del casello Roma nord invece personale del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia ha fermato e denunciato per possesso di oggetti atti ad offendere cinque persone che a bordo di un’autovettura erano dirette nella Capitale. Da accertamenti successivi sono risultati a loro carico alcune segnalazioni e nel mezzo sul quale viaggiavano sono stati sequestrati due caschi, una catena con lucchetto e una mascherina con filtro. Nei loro confronti è stato emesso anche il foglio di via obbligatorio.Anche sulla via Salaria, poco dopo le 5, un equipaggio della Polizia ha intercettato un’altra autovettura con tre persone a bordo nella quale i poliziotti hanno sequestrato diversi lacrimogeni, petardi, cappucci, bottiglie in vetro, guanti occhiali e alcune fibbie.
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