• Home »
  • Evidenza »
  • Compravendita di senatori, Berlusconi a giudizio insieme a Lavitola. Renzi ironico: “Nessuna sorpresa sappiamo chi e’ l’uomo”

Compravendita di senatori, Berlusconi a giudizio insieme a Lavitola. Renzi ironico: “Nessuna sorpresa sappiamo chi e’ l’uomo”

Compravendita di senatori, Berlusconi a giudizio insieme a Lavitola. Renzi ironico: “Nessuna sorpresa sappiamo chi e’ l’uomo”

Rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi e Valter Lavitola, imputati nel processo per la presunta compravendita di senatori al fine di far cadere il governo Prodi. Lo ha deciso il gup Amalia Primavera. La prima udienza del processo è stata fissata per l’11 febbraio 2014. Il gup ha inoltre accolto la richiesta di patteggiamento avanzata da Sergio De Gregorio a 20 mesi.”La decisione di rinviare a giudizio il presidente Berlusconi appare davvero straordinaria. Solo pochi mesi or sono lo stesso Ufficio Gip, con diverso Giudice, aveva stabilito la improcedibilità del richiesto giudizio immediato rilevando insussistente l’ipotesi corruttiva. Oggi sugli stessi elementi viene fissato il giudizio”, affermano gli avvocati Michele Cerabona e Niccolò Ghedini.

“In realtà, come risulta dagli atti – scrivono i legali dell’ex premier in una nota – il De Gregorio, che proveniva da Forza Italia e che era andato all’Idv per mera convenienza elettorale, voleva fortemente tornare nel centro destra e per sua stessa ammissione tutti i voti dati nel corso della legislatura erano correlati alle sue convinzioni personali e non già a somme di denaro ricevute o promesse”. “Parimenti- sostengono Ghedini e Cerabona – risulta che i denari che gli sono stati ufficialmente consegnati dal partito in forza di regolare contratto depositato al Senato erano per l’attività politica del suo movimento. Nessun’altra dazione di denaro vi è stata come bene ha chiarito il dr. Lavitola che ha spiegato come il contante riguardava la sistemazione contabile del giornale L’Avanti. Il dibattimento non potrà che chiarire ulteriormente questa situazione con il conseguente riconoscimento dell’insussistenza dei fatti contestati”, concludono.

Per l’avvocato Guido Iaccarino, legale di Valter Lavitola, il suo assistito “ha spiegato il modo, i tempi e le ragioni per cui ha dato soldi a De Gregorio fornendo la sua versione dei fatti. Evidentemente il giudice ha ritenuto necessario andare a processo e siamo anche contenti di farlo, chiariremo tutto”, assicura. ”Chi lo conosce – aggiunge Iaccarino al termine dell’udienza – sa che il mio assistito è molto coriaceo, anche questa nuova carcerazione un po’ severa non l’ha abbattuto troppo. Speriamo possa quantomeno tornare ai domiciliari a breve, poi che su questa vicenda si possa fare chiarezza”.

”Mi aspettavo una decisione e questa decisione è arrivata e conferma quello che ho raccontato ai pm di Napoli”. E’ il commento di De Gregorio ai microfoni di Sky Tg24. ”Credo che questa vicenda acceleri il tramonto di un percorso politico ormai arrivato al redde rationem. Consiglio a Berlusconi di ritirarsi dalla scena politica, liberando l’Italia e la sua persona da tante infamie. Io – conclude – mi sono liberato di un peso e liberato la mia coscienza”.

“Sono 20 anni che non parliamo altro che di Berlusconi. Chi fosse, era e sarà lo sappiamo. Nessuno può dire: strano, da lui non me l’aspettavo”. Così Matteo Renzi, intervistato da Fabio Volo su Radio Deejay, parlando del rinvio a giudizio a Napoli.

“Chi sia Berlusconi è chiaro, con tutte le critiche che gli si possono fare. Berlusconi è uno molto trasparente, tra virgolette, e chiaro. E’ il motivo per cui io non l’ho mai votato e mai lo voterò. E’ totalmente altro rispetto a uno come me” aggiunge il sindaco, secondo il quale, “in Italia, ci vorrebbe una rivoluzioncina, un cambiamento nella burocrazia, giustizia, Pubblica amministrazione, nel modo di concepire il Paese e anche nell’establishment finanziario”. E dalla ‘rivoluzioncina’, Renzi passa all’attacco del MoVimento 5 Stelle: “Sa quanto costa l’indennità dei 150 parlamentari di Grillo allo Stato? – chiede – Ogni mese paghiamo tre milioni di euro”.

“Niente di male, questi soldi se li sono guadagnati perché hanno avuto un buon risultato alle elezioni – spiega – ma anziché fare manifestazioni di protesta o stare sul tetto si mettessero a ragionare sulla legge elettorale, ci dicessero cosa pensano dell’immigrazione. Perché quando vieni eletto il piano dove devi lavorare non è il tetto ma quello di sotto, altrimenti i tre milioni sono buttati via”.