Concussione, il Pg della Cassazione critica la Severino: “Ha creato piu’ problemi di quelli che voleva risolvere”. La parola passa alla Corte Suprema
La legge Severino sulla concussione “ha creato più problemi di quelli che voleva risolvere”. Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Vito D’Ambrosio, non fa sconti alla legge 190 del 6 novembre 2012, oggetto di una discussione davanti alle sezioni unite penali della Cassazione. Secondo D’Ambrosio è “fasulla la tesi secondo la quale andava eliminata la fattispecie di concussione”. E sullo spacchettamento, la pubblica accusa di piazza Cavour afferma: “non si capisce perché si sia sdoppiato l’articolo del codice penale per combattere la corruzione”. Al vaglio della Suprema Corte unita nel suo massimo consesso il quesito su ‘quale sia, a seguito della legge 6 novembre 2012 n.190, la linea di demarcazione tra la fattispecie di concussione (prevista dall’art. 317 c.p.) e quella di induzione indebita a dare o promettere utilitàsoprattutto con riferimento al rapporto tra la condotta di costrizione e quella di induzione”.
Il reato di concussione sussiste “ogni volta che si incide pesantemente su un soggetto passivo”, sottolinea D’Ambrosio nella sua requisitoria davanti alle sezioni unite della Cassazione chiamate a dirimere un contrasto giurisprudenziale legato alle legge Severino sulla concussione. La richiesta della pubblica accusa di piazza Cavour se venisse accolta non intaccherebbe i termini del caso Ruby che vede imputato l’ex premier Silvio Berlusconi. Se le cose andassero come ha chiesto il pg D’Ambrosio, la famosa telefonata di Berlusconi in Questura per affidare la marocchina Ruby a Nicole Minetti non finirebbe nella categoria del penalmente irrilevante.
La nuova legge anticorruzione, infatti, che distingue tra la concussione per costrizione e per induzione rischia di annacquare il secondo aspetto, riconoscendo colpevole anche la vittima. Secondo il pg così non dovrebbe essere. Ora la decisione spetta alla Suprema Corte.
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