L’Associazione dei magistrati esce dal silenzio: “L’attacco scomposto alle sentenze sono un oltraggio e un pericolo per la democrazia”
“La rappresentazione della giustizia come funzione piegata a scopi politici, l’attacco scomposto alle sentenze delle quali si impone il rispetto, e l’attribuzione alla magistratura di regiudizi di carattere ideologico costituiscono non soltanto un oltraggio rivolto all’ordine giudiziario ma anche un grave pericolo per il sistema democratico, la cui credibilità viene messa a grave rischio agli occhi dell’intero corpo sociale”. A sottolinearlo é il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, nel suo intervento che apre il XXXI Congresso nazionale. ”Proseguono provocazioni e attacchi verbali legati a singole vicende giudiziarie, accompagnati da campagne giornalistiche offensive e intimidatorie, in un cliché che evoca un pericoloso clima di scontro”, ha quindi aggiunto Sabelli.
Un clima, sottolinea Sabelli, “che la magistratura rifiuta, e al quale oppone l’irrinunciabile necessità del recupero urgente di una condivisa responsabilità istituzionale, nel segno del rispetto per l’indipendenza e l’autonomia della giurisdizione, della salvaguardia del bene comune e del rifiuto di particolarismi, pregiudizi e faziosità “. Mentre, continua, negli ultimi anni “si è approfittato della necessità di riforme per piegarle a interessi di parte o a scopi di propaganda politica”. Per Sabelli ” ne sono venute leggi ad personam, una riforma della prescrizione incongrua e dannosa, pacchetti di sicurezza e riforme dell’esecuzione penale dettati da una severità generica e da una concezione simbolica del diritto penale”.
E ribadisce Sabelli, la magistratura e l’Anm “non sposano ideologie politiche e non sono al servizio di alcuna parte politica”. Per questo, l’associazione, respinge “con sdegno” le polemiche secondo cui l’adesione di magistrati alle correnti “determinerebbe un condizionamento del concreto esercizio della funzione giudiziaria”. L’Anm, aggiunge Sabelli, “rifiuta una tale visione distorta” che “non solo offende l’etica del magistrato e i valori su cui si fonda la nostra Associazione ma costituisce un attacco grave e inaccettabile alla giurisdizione e alla sua legittimazione”.
Sabelli parla poi di amnistia e indulto, definendoli “strumenti di emergenza” che in assenza di misure strutturali “si ridurrebbero a soluzioni effimere e provvisorie”.Per Sabelli servono “rimedi strutturali secondo le linee segnate nel messaggio che il Capo dello Stato ha rivolto alle Camere”. Rimedi ” da lungo tempo invocati e solo in parte oggetto di disegni ancora non tradotti in legge”.
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