Eliminato Alfano “Lui era il mio erede, pazienza”, Berlusconi candida la figlia Marina
Se lo chiedessimo a mia figlia Marina, se lo facessimo tutti, nonostante le sue riserve, forse a questo punto accetterebbe ». Attorno a Silvio Berlusconi sono rimasti i fedelissimi. Venerdì tarda sera, dopo il tormentato Ufficio di presidenza che ha sancito l’azzeramento del Pdl e la rinascita di Forza Italia.
A Palazzo Grazioli si ritrovano Fitto e Carfagna, Gelmini e Romano, Brunetta e Galan, Bernini e l’ideatore dell’Esercito di Silvio, Simone Furlan. I ministri «traditori» sono già lontani, rientrati a Palazzo Chigi, la partita con loro il Cavaliere la considera ormai chiusa. «Sono addolorato dalla rottura con Angelino. Lui era davvero il mio erede, ma sono le cose della vita, pazienza» dice al cospetto degli ospiti.
Ed è lì, risalito in salotto dopo la conferenza stampa, quando attorno a lui restano in pochissimi, che il leader apre per la prima volta all’ipotesi che fino ad ora aveva sempre escluso. La «discesa in campo» dell’amata primogenita, presidente Fininvest e Mondadori. Pupilla di Fedele Confalonieri che invece resta ancora profondamente contrario, come del resto Gianni Letta. Ma il padre ormai sembra non ascoltare più i consigli dei moderati dell’inner circle.
Sono altre le sirene. E altre le fascinazioni. Come quella di contrapporre alla marcia trionfale di Renzi, proprio l’8 dicembre, l’investitura di Marina. Il Consiglio nazionale Pdl in quella data, alla presenza dei suoi 800 componenti, dovrà ratificare il passaggio a Forza Italia deciso due giorni fa dal leader. La suggestione che piace molto ai falchi, da Verdini a Bondi alla Santanché è proprio quella: approfittare della platea e dei riflettori per lanciare la quarantenne che con tanto di brand Berlusconi potrà sfidare il sindaco di Firenze.
Social