Ennesimo caso Berlusconi: “I miei figli si sentono come gli ebrei perseguitati da Hitler” Poi smentisce: “Io amico di Israele”
«I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso». Così Berlusconi risponde alla domanda se sia vero che i figli gli hanno chiesto di vendere e di andare via . Le dichiarazioni del Cavaliere sono contenute nel libro di Bruno Vespa . E hanno suscitato numerose polemiche, a cominciare dall’indignazione della comunità ebraica. In serata, in una nota, la precisazione di Berlusconi: «Una polemica smaccatamente strumentale su una frase estrapolata da un ampio contesto». «La mia storia, la mia amicizia verso Israele, la mia coerente azione di governo sul piano internazionale in favore dello Stato di Israele, non consentono alcun dubbio sulla mia consapevolezza della tragedia dell’Olocausto e sul mio rispetto del popolo ebraico», scrive il Cavaliere.
«NON ME NE ANDRO’» - Nonostante le preoccupazioni il Cavaliere, spiega a Vespa, non ha comunque intenzione di andare via dall’Italia. «Sono italiano al 100 per cento. In Italia ho le mie radici. In Italia sono diventato quello che sono – spiega – Ho fatto qui l’imprenditore, l’uomo di sport, il leader politico. Questo è il mio paese, il paese che amo, il paese in cui ho tutto: la mia famiglia, i miei amici, le aziende, la mia casa, e dove ho avuto successo come studente, come imprenditore, come uomo di sport e come uomo di Stato. Non prendo neppure in considerazione la possibilità di lasciare l’Italia».
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