Decadenza Berlusconi, Grasso replica al Pdl: “Le regole vanno applicate fino in fondo”
“Penso di aver applicato fino in fondo le regole del nostro Regolamento, cercando con equità e equilibrio di portare avanti quello che è un impegno del Senato e che certamente assolverà nel migliore nei modi”. Lo dice, a proposito delle polemiche sul voto del 27 novembre legato alla decadenza di Silvio Berlusconi, il presidente del Senato Pietro Grasso, al Palazzo dell’Informazione per i 50 anni dell’Adnkronos (VIDEO 1 - 2).
“Per me la democrazia è un grande evento che bisogna realizzare giorno per giorno, sempre, però, con l’applicazione delle regole: alla fine ci sarà il voto del Senato in piena democrazia”, aggiunge la seconda carica dello Stato. ”Tutto il popolo chiede stabilità e, siccome sono ottimista, sono convinto che avrà stabilità” prosegue Grasso, replicando a chi gli chiede se il governo avrà ‘gli attributi’ per andare avanti, con riferimento a quanto detto giovedì dal presidente del Consiglio Enrico Letta in Irlanda. ”Non conosco la grammatica, non so se ci sono verbi o aggettivi per questa situazione. So che sono un inguaribile ottimista e sono convinto che serva la stabilità del governo di necessità. Tutto il popolo lo vuole – rimarca Grasso – e siccome sono ottimista sono convinto che avrà stabilità”.
Per il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, sulla vicenda ‘decadenza’, “il Regolamento del Senato è stato deliberatamente violato e piegato agli interessi politici di una parte” afferma, sottolineando che “ci dispiace contraddire ancora una volta il presidente Grasso”.
“Anche noi crediamo che la democrazia vada realizzata giorno dopo giorno con l’applicazione delle regole – prosegue Schifani – purtroppo in Senato le cose sono andate diversamente. Si vorrebbe infatti consentire con una semplice interpretazione del Regolamento il cambiamento di norme che avrebbe dovuto essere effettuato attraverso un procedimento diverso”.
“Tutto ciò – a detta del presidente dei senatori Pdl - è inaccettabile. Per queste ragioni, essendo quello della Giunta un parere non vincolante, insisteremo in Aula perché non se ne tenga conto e vengano ripristinate quelle regole di democrazia valide da sempre quando si delibera sulle persone”.
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