Filippine, il tifone Haiyan fa 10 mila morti. Paese devastato, saccheggi per acqua e cibo
Filippine devastate dal passaggio di Haiyan, uno dei tifoni più violenti degli ultimi decenni. Praticamente rasa al suolo la provincia di Leyte, dove secondo le autorità locali siconterebbero 10 mila vittime.
Il bilancio ufficiale diffuso da Manila parla al momento di 552 morti, un numero destinato sicuramente ad aumentare. Altre centinaia di vittime sono state identificate nella vicina Samar e sono migliaia i dispersi. Diversi inoltre i centri abitati e le città costiere che non sono ancora stati raggiunti dai soccorritori.
‘Haiyan’ ha messo fuori uso la rete elettrica, interrotto le comunicazioni, danneggiato gli aeroporti, bloccato le strade, rendendo più complicato il lavoro delle squadre di soccorso. “Non disperate, gli aiuti stanno arrivando”, ha promesso oggi il presidente Benigno Aquino durante una visita a Tacloban. Aquino, che non ha confermato la cifra dei 10mila morti diffusa dalle autorità locali, ha poi parlato di “cifre allarmanti, ma la nostra priorità sono i superstiti”.
Tutta la provincia di Leyte è nel caos con centinaia di persone disperate che si sono date ai saccheggi per procurarsi cibo, medicinali ed altri generi di prima necessita. E’ stato assaltato e saccheggiato anche un convoglio di camion carichi di aiuti che si trovava a 20 chilometri da Tacloban, ha reso noto il capo della Croce Rossa, Richard Gordon.
Secondo il National Disaster Risk Reduction and Management Council (Ndrrmc), le famiglie colpite sono 944.586, pari a 4,28 milioni di persone. Mentre l’Unicef rileva che più del 40% dei quattro milioni di persone coinvolte sono bambini e ragazzi sotto i 18 anni di età. In particolare sono circa 1,7 milioni i piccoli sopravvissuti nelle zone colpite dall’emergenza “Le priorità dell’Unicef sono focalizzate su interventi salva-vita – spiega il Rappresentante Unicef nelle Filippine Tomoo Hozumi – la fornitura di farmaci essenziali e forniture alimentari, acqua potabile, kit igienici per bambini e famiglie. Questo non è il primo disastro naturale a colpire di recente le Filippine, considerato il terremoto a Bohol di tre settimane fa; quindi sappiamo quanto sia importante raggiungere i bambini in fretta”.
La tempesta, che nel passaggio attraverso il Mar cinese meridionale si è indebolita, ora si sta dirigendo verso il Vietnam dove 500mila persone sono state evacuate. Circa la metà di loro sono potute rientrare nelle loro abitazioni nella provincia di Quang Nam. Secondo la Croce Rossa, il tifone è diretto verso la provincia di Thanh Hoa, 170 chilometri circa a sud di Hanoi.
Per quanto riguarda l’eventuale presenza di italiani, l’ambasciatore italiano a Manila, Massimo Roscigno, assicura all’Adnkronos che “fortunatamente non abbiamo cattive notizie riguardanti i nostri connazionali,non risulta confermato nessun italiano tra le vittime né coinvolto pesantemente da questo dramma”. “Qualche italiano di passaggio è rimasto bloccato perché i collegamenti aerei sono interrotti in alcuni aeroporti. Sappiamo di un solo connazionale residente nella zona colpita, a Tacloban city – spiega poi l’ambasciatore – ancora non siamo riusciti a contattarlo anche perché la zona è completamente isolata ma le autorità locali ci hanno detto che al momento nessuno straniero risulta tra le vittime. C’è poi qualche connazionale nell’isola di Boracay e siccome l’aeroporto che serve Boracay è chiuso non sono in grado di rientrare. Comunque non sappiamo esattamente quanti sono ma sappiamo che stanno bene”.
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