La matricola Sassuolo ferma la Roma (1-1). Berardi gela l’Olimpico all’ultimo minuto, due pareggi di fila dopo la partenza sprint
Due pareggi di fila dopo la partenza sprint. La Roma frena ancora, stavolta in casa contro la matricola Sassuolo. Dopo l’1-1 di domenica scorsa contro il Torino, arriva quello ancor più doloroso contro gli emiliani. I giallorossi, passati in vantaggio nel primo tempo grazie a un’autorete di Longhi, vengono raggiunti al 94′ da Berardi, al sesto centro stagionale. La Roma sale così in classifica a quota 32 dopo 12 partite, con 4 punti di vantaggio su Juventus e Napoli che si incontreranno stasera a Torino. Il Sassuolo, invece, raggiunge il Bologna a 10 punti. La Roma parte bene ed è padrona del campo. E al 19′ arriva il meritato vantaggio: Pjanic tocca in verticale per Florenzi, Pegolo risponde al diagonale dell’esterno giallorosso ma la palla va verso Longhi che, nel tentativo di rinviare, svirgola e spedisce goffamente nella propria porta. Nella prima frazione la capolista fa la partita ma gli emiliani non sfigurano di fronte ai più blasonati avversari, pur non creando particolari pericoli alla porta di De Sanctis.
La Roma fatica a trovare varchi e arriva vicina la raddoppio solo nel recupero del primo tempo in due occasioni. Al 46′, dopo una azione insistita sulla sinistra, Balzaretti arriva al cross e Acerbi anticipa tutti in spaccata sfiorando un altro autogol. Due minuti più tardi, colpo di classe di Pjanic che di tacco serve Ljajic, l’ex viola si porta il pallone sul destro e calcia verso l’angolino basso: Pegolo è reattivo e respinge.
Il canovaccio della partita non cambia nella ripresa con la Roma all’attacco e il Sassuolo che prova a ripartire in contropiede. La prima vera occasione da gol arriva al 62′ ed è di marca giallorossa: splendido lancio di prima di Florenzi per Ljajic con il serbo che va al tiro e Pegolo che si supera in corner.
Alle soglie della mezz’ora la formazione capitolina è pericolosa in altre due occasioni, prima con un’azione personale di Ljajic che salta due uomini in dribbling e conclude a rete con un bel diagonale, al quale si oppone Pegolo alla grande, poi con un tiro-cross di Maicon con palla che esce non lontana dall’incrocio dei pali.
All’85′ brivido per la Roma, veloce ripartenza emiliana, Floro Flores è libero di involarsi centralmente, De Sanctis esce e respinge la conclusione dell’attaccante napoletano. Poi al 94′ la doccia fredda per i giallorossi, proprio nell’ultima azione del match: dopo una mischia in area giallorossa, Berardi va a segno col sinistro e ammutolisce l’Olimpico.
CHIEVO – MILAN 0-0: il Milan non va oltre un pareggio a reti inviolate sul campo del Chievo, fanalino di coda del campionato. I rossoneri, reduci dai k.o. contro la Fiorentina in campionato e contro il Barcellona in Champions, chiudono male una settimana agitata dalle questioni societarie. Il ‘diavolo’ nel secondo tempo va vicino al gol con Robinho, ma alla fine non riesce ad evitare un altro mezzo passo falso. Il Milan resta nel limbo con 13 punti e la panchina di Massimiliano Allegri continua a scricchiolare. Non se la passa tanto meglio il Chievo di Giuseppe Sannino, sempre ultimo con il magro bottino di 6 punti.
Nel primo tempo il Milan si limita a uno sterile possesso palla e non riesce ad incidere sotto porta. Pesa l’assenza di Balotelli, squalificato e sostituito da un Matri ancora poco ispirato. La migliore occasione è per il Chievo poco dopo il quarto d’ora: Estigarribia scaglia un sinistro dalla grande distanza e Abbiati salva in corner. Prima dell’intervallo ci prova Poli per i rossoneri, ma il suo destro a incrociare è impreciso.
Il Milan aumenta i giri in avvio di ripresa, con Muntari subito pericoloso con un sinistro dal limite a fil di palo. I rossoneri però rischiano grosso al 52′, quando un errore di Kakà innesca il veloce contropiede del Chievo: Abbiati respinge la conclusione di sinistro di Thereau, poi Rigoni sbaglia clamorosamente il tap-in calciando sull’esterno della rete a porta vuota. Scampato pericolo il ‘diavolo’ riparte a testa bassa e al 59′ Emanuelson sfiora il gol del vantaggio con un bolide dal limite dell’area che Puggioni respinge a mano aperta. Il portiere si supera anche al 61′ sulla conclusione da fuori di Mexes sugli sviluppi di un corner.
La staffetta fra Thereau e Pellissier al 65′ cambia poco nell’assetto tattico dei padroni di casa. Più offensiva, invece, la contromossa immediata di Allegri: fuori Muntari, dentro Robinho. Il brasiliano si mette subito in luce con un destro sull’esterno della rete da posizione defilata su assist di Kakà. Il Chievo protesta per un gol annullato per fuorigioco a Paloschi, poi di nuovo Robinho spreca la migliore chance da tre punti del Milan.
E’ il minuto 80: il brasiliano, servito da Constant, semina tre difensori e a tu per tu con Puggioni manda sul palo. Il Milan, in inferiorità numerica dall’83′ a causa dell’espulsione di Montolivo per somma di ammonizioni, nel finale continua a collezionare occasioni non sfruttate. All’85′ Emanuelson libera al tiro Matri, che manda al lato da buona posizione. All’88′ anche il Chievo resta in 10 uomini per il doppio giallo a Pellissier, il primo per un fallo e il secondo per proteste. Ma il Milan non ha più né la forza né il tempo per approfittarne.
PARMA – LAZIO 1-1: la Lazio si gode il talento di Keita ma non riesce a piegare il Parma. La sfida del Tardini finisce 1-1. Dopo un primo tempo con poche emozioni la Lazio spezza l’equilibrio al 6′ della ripresa grazie al bel gol del 18enne Keita, all’esordio da titolare in campionato: Candreva si fa tutto il campo palla al piede, poi dopo un rimpallo il pallone arriva fra i piedi dell’attaccante che dribbla anche Mirante e deposita in rete.
La risposta del Parma arriva al 64′ su corner: Cassano pesca Lucarelli e il difensore fa centro di testa. Nel finale il Parma resta in 10 uomini per l’espulsione di Rosi ma la Lazio non riesce ad approfittarne. La squadra di Petkovic sale a 16 punti ma l’Europa resta lontana.
ATALANTA – BOLOGNA 2-1: a quota 16 c’è anche l’Atalanta di Colantuono dopo la vittoria per 2-1 sul Bologna maturata in pieno recupero. Tutti nella ripresa i gol. Brivio sblocca al 73′ con un rasoterra da fuori, il neo entrato Bianchi (75′) illude il Bologna con il pareggio di testa in tap-in dopo la traversa colpita da Cristaldo. Ma al 93′ Livaja pesca il jolly da tre punti con un tiro da fuori centrale che Curci non trattiene. E gli emiliani, con 10 punti, restano nelle zone calde della classifica.
CAGLIARI – TORINO 2-1: si riscatta il Cagliari di Lopez che, dopo tre sconfitte di fila, trova la vittoria scacciacrisi contro il Torino. I sardi vincono 2-1 grazie a una doppietta di Daniele Conti, a segno sul finire del primo tempo e allo scadere del match. A nulla è valso il gol del momentaneo pareggio del Torinofirmato da Immobile in avvio di ripresa. La vittoria vale anche al Cagliari il sorpasso sui granata in classifica con 13 punti.
GENOA – VERONA 2-0: terza vittoria consecutiva per il Genoa, rigenerato dalla cura di Gian Piero Gasperini, che a Marassi sconfigge 2-0 il Verona, rivelazione del campionato, nell’anticipo di mezzogiorno della dodicesima giornata di campionato. I gol sono stati messi a segno entrambi nel primo tempo da Portanova e da Kucka. Il Verona parte bene ma nel suo migliore momento la squadra di Mandorlini subisce il gol. Il Genoa passa grazie a Portanova, che va a segno con un imperioso stacco di testa da calcio d’angolo. Il Verona reagisce con una bella azione manovrata al 34′, conclusa da un cross basso di Iturbe bloccato in tuffo da Perin. Un minuto dopo e il Grifone raddoppia: lancio millimetrico di Matuzalem, inserimento perfetto di Kucka che di testa insacca. Uno-due micidiale che stende un bel Verona, che nei minuti finali del tempo non si rende più pericoloso.
La ripresa si apre con un bel colpo di testa di Toni che sfiora il palo su palla inattiva. Gli scaligeri non si danno per vinti e continuano a spingere: al 14′ bella giocata di Jankovic con stop e tiro al volo deviato in angolo dalla difesa rossoblù. A metà tempo gran giocata di Romulo che crossa per Cacia, appena entrato al posto di Cacciatore, ma il suo colpo di testa finisce a lato.
Al 26′ prepotente discesa di Kucka dalla sua metà campo, salta tre uomini e passa a Lodi, che spara altissimo. Al 32′ bel contropiede del Verona concluso da Martinho con un destro bloccato da Perin. Tre minuti più tardi doppia clamorosa occasione per il Verona: prima con un colpo di testa di Toni che sbatte sul palo, dopo con un tiro di Cacia sul quale Perin compie un miracolo e salva. Al 41′ ancora gli scaligeri pericolosi con un gran tiro di Martinho che sfiora il palo a Perin battuto.
Negli ultimi minuti inutile forcing finale degli uomini di Mandorlini, che escono sconfitti malgrado una buona prestazione. Con questa vittoria il Genoa sale per ora al settimo posto a quota 17 punti, mentre il Verona resta quinto a 22 punti.
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